Tuesday, March 16, 2010

La destra italiana



I politici che parlano di contenimento, o di problema, o finanche di lotta al fenomeno Ultras (una delle forme di espressione più basse e più vicine all'esperienza animale della sfera umana) lo fanno con la spudorata faccia da culo tipica di chi mente al solo scopo di difendere interessi privati predeterminati.

In effetti, nonostante le urla ed i buoni propositi, questo tipo di fenomeno sottoculturale tipicamente italiano non verrà mai eliminato, per il semplice motivo che esso è uno dei tanti bacini di voto a cui i politici attingono, uno tra i tanti gruppi di potere che ha il suo giusto peso nei rapporti di forza che costituiscono l'eterogenea società italiana e che si fa forza di tale potere grazie al numero elevato dei membri che lo costituiscono ed alla loro fedeltà incondizionata al gruppo stesso. Fedeltà che, tra l'altro, come in tutte le forme di associazionismo esasperato, risponde all'immaturo quanto infantile bisogno di gente poco acculturata ed indipendente di trovare un'identità precostituita alla quale tendere, in modo da dare un senso semi-compiuto alla loro miserabile vita. Ad essere precisi e per collocare in modo esatto questo fenomeno nell'arlecchinesca società italiana, bisogna far notare che questo particolare fenomeno riguarda per il 90% la destra italiana, stando a dimostrare una volta di più le differenze culturali (e quindi valoriali) che ci sono tra la destra e la sinistra italiane, intese come aree culturali non solo politiche, ma anche sociali.

Ancora una volta, il calcio è lo specchio triste e fedele della decadenza culturale nella quale stiamo vivendo.


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