Monday, June 09, 2008

Ubi dubium ibi libertas


Un momento concitato della partita tra i reds di A.C.Toppahousut vs F.C.VMG, poi finita 9-0 per i primi (clicca sulla foto per ingrandire)

Questa è una lunga disquisizione su una che l'autore della suddetta considera come una tra le innumerevoli ridicolaggini del calcio moderno, in particolare italiano, ovvero l'usanza poco strategica -sempre a detta dell'autore- e meramente ostensiva del nascondere la formazione ufficiale fino a ridosso della partita.

La paternale parte dal presupposto dell'inutilità di tale tradizione (ovvero di nascondere la formazione) per poi esibirsi in capriole e salti mortali logico-verbali su tutti i comuni vizi della più tipica italianità, come la burocrazia forzata di certe definizioni e la demagogica formalità degli ufficiali dello stato, passando per la finta autorità del ct (Commissario Tecnico) fino ad arrivare a concludere che il vezzo di non rivelare ai media gli undici titolari, nemmeno a sole 24 ore dalla partita, è una semplice ed immatura prova di forza dell'allenatore il quale, attraverso questo semplice dispettino, non dà la soddisfazione ai giornalisti di poter anticipare alcunchè e, soprattutto, custodisce un segreto di pulcinella per legittimare il suo ruolo e far comprendere subliminalmente a noi profani che la sacralità del calcio va lasciata ai pastori del pallone e non può quindi essere amministrata da civili che di calcio capiscono ben poco.

Questo sillogismo tanto arguto è interessante e a prima vista inopinabile, affascinante e ben presentato.

Eppure totalmente sbagliato, in quanto si basa su un presupposto falso.

Infatti, chi conoscesse un pochino il calcio e non si cimentasse in rischiose esternazioni stavolta sì, assecondando il luogo comune italiano del 'siamo sessanta milioni di ct', ebbene si renderebbe conto che l'allenatore, nella sua veste di leader e decision-maker, non rende pubblica la formazione ai giornalisti poichè così non ha fatto nemmeno con i giocatori, evitando in questo modo che i precocemente esclusi avessero un calo di tensione tale da fregarsene della partita, alla faccia dell'unità di intenti, e facendo in modo che così tutti siano teoricamente pronti ad un eventuale impiego, senza rischiare un rilassamento spesso innocuo, ma fatale per chi poi si troverebbe improvvisamente a giocare pensando invece di fare una gita tra amici.

Pensate ad esempio come reagirebbe un Cassano alla notizia di non essere titolare e di non avere neanche una chance di giocare: pensate che si allenerebbe con la stessa vis, o che si lascerebbe andare in inutili colpi di tacco e plateali isterie?

Ecco allora che, attraverso un articolo anticonformista e tendente all'anti-italianità in cui si cerca di evidenziare i vizi della nostra cultura, viene inesorabilmente comprovato uno di quei vizi che tanto alacremente si cerca di criticare, ovvero quello della supponenza giornalistica di poter pontificare, anche nell'ignoranza, riguardo a qualsiasi argomento.

Compito svolto, come al solito, dall'
opinionista.

Share/Bookmark

No comments:

Creative Commons License