Sunday, May 18, 2008

Pubblicità

"Il calcio e' come una telenovela perche' ci intrattiene quando sediamo eccitati sui divani o sulle scomodissime poltroncine da stadio. Sono la valvola di sfogo della nostra voglia agonistica antropologicamente maschile e perche' no, ci fanno sognare ed identificare con campioni sventra-veline facendoci poi piombare, nei casi piu' disperati, nell'identificazione totalitaria in una societa' o squadra, facendoci trasformare nella specie umana piu' strettamente vicina a quella animale, e cioe' l'ultras."

Questo è ciò che scrissi qui.

Ora finalmente l'identificazione tra tifoso e calciatore, quel processo psicologico che produce profitti impensabili per coloro che producono equipaggiamento sportivo, è giunta alla sua massima espressione attraverso l'ultimo spot della Nike.

Dopo la lotta contro le forze del male, il Joga Bonito sull'onda delle magie brasiliane, ora la pubblicità mostra in prima persona la vita di un calciatore e rappresenta dal punto di vista dello spettatore cosa significa essere un calciatore famoso, limousine e donne, falli e punizioni e non ultimi dei problemi intestinali sospetti, inclusi.



Naturalmente ciò serve a creare l'immagine della marca che ci permette di fantasticare su Ronaldinho o Ibrahimovic quando indossiamo la maglia con l'inconfondibile baffo della Nike.

E' così che è possibile vendere a centinaia di euro qualcosa che ha il valore materiale di due o tre euro.

Insomma, oggi, paghiamo anche i sogni.

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