Friday, May 02, 2008

L'oracolo




"Nella storia, del resto, il controllo sociale diffuso è servito quasi sempre a legittimare regimi al potere o comunque a generare società chiuse e illiberali."



Questa frase viene riportata in un articolo scritto sul Corriere della Sera da Dario Di Vico che, tanto per non passare inosservato, scrive il suo illustre pensiero su una colonna titolata "Il Commento", così, per dire che la sua autorevolezza è legittimata non tanto da ciò che scrive, ma piuttosto da dove lo fa, appunto, in una colonna in cui il solito opinionista pedagogizza cattedralmente gli sprovveduti lettori in giacca e cravatta che camminano per Milano con il giornale sottobraccio.

Nell'articolo (sempre per chi non avesse voglia di leggerlo), si parla di come il sig.Visco abbia sbagliato a pubblicare i redditi degli italiani sul web, dando spago a quello'onda populista e demagogica che in questi ultimi anni ha invaso l'Italia.

Naturalmente, per convincere il lettore della veridicità di ciò che afferma, supporta la sua idea ciceronando con la frase di cui sopra, che letteralmente sembra essere inoffensiva, ma che in fondo nasconde un messaggio decisamente sinistro: "Io conosco la storia, sono uno che scrive Il Commento, siate certi che non mi sbaglio."

Il messaggio viene addirittura condito da quel "del resto" che, buttato lì quasi casualmente, diviene in quella posizione un'arma finissima, la prova provata dell'immensa conoscenza di chi scrive, il quale, mentre pronuncia sospirando quella brevissima frase, quasi ce lo immaginiamo grondande di sapienza agitare elegantemente un bicchierino di cognac d'annata e pensare: "Nella storia, del resto, come ben dovreste sapere tutti, cari lettori..."

Nonostante di seguito, però, disveli tutta la sua dichiarata ignoranza con quel "o comunque", con il quale allarga sapientemente il campo di azione della sua revisione storica e ritratta furbescamente la sua tesi con un'idea un pochino più diplomatica, nel caso in cui la sua analisi non fosse del tutto riscontrabile nella realtà.

Naturalmente quel breve, ma magnifico periodo, afferma una visione della realtà totalmente soggettiva e priva di alcuna rilevanza scientifica: l'esimio opinionista infatti, si dimentica di citare degli esempi essenziali senza specificare le latitudini spazio-temporali nelle quali questi fenomeni si siano realizzati (lungi da me il dire che ciò non possa essere accaduto).

Però, avrebbe potuto portare l'esempio della Finlandia, una nazione famosa nel mondo per essere chiusa e, soprattutto, illiberale. La Finlandia: una delle nazioni ai primi posti nelle classifiche mondiali nei campiseguenti, tanto per citarne alcuni (per chi non si fida, c'è Dio Google): produttività, libertà d'informazione, ricerca, innovazione, competitività, felicità dei giovani derivante dalla sicurezza per il proprio futuro, minor evasione fiscale ecc...

Tutte caratteristiche che la rendono inevitabilmente e in maniera assoluta illiberale.

Ebbene in Finlandia, ogni anno, i giornali locali pubblicano in ogni regione i redditi dei cittadini, e ironia della sorte, solo quelli dei cittadini più ricchi, in modo che tutti, ma proprio tutti, sappiano chi, come, dove e quando si arricchisce.

Breve parentesi: per il giornalista italiano che, ancora ironia della sorte, la pensa esattamente come Beppe Grillo, criticato fino a poco tempo prima, ciò è terribilmente ingiusto perchè fonte di "invidia sociale e all’emulazione di comportamenti viziosi". Ciò è vero per lui che ragiona in un certo modo, per un ubriacone finlandese è invece utilissimo sapere chi guadagna tanto, in modo da capire perchè quel dentista che ha ville e yacht non figuri nella lista dei ricconi delsuo paese, e di conseguenza rinunciare ad affidarsi ai suoi disonesti servizi. E pensare che persino le aziende più piccole, quando sono in ritardo anche in pagamenti irrisori, vengono sputtanate negli stessi giornali al pubblico ludibrio ed esposte in liste nere che bruciano fiducia e di conseguenza affari eventuali con partner che non se la sentono di rischiare una collaborazione con gente tanto inaffidabile.

Evidentemente l'eminentissimo sociologo Dario Di Vico non sa cosa sia il controllo sociale, e spara puttanate per difendere i propri interessi.

Conclusione: stavolta il Grillo parlante sbaglia a prendersela con Visco e si dimostra incoerente, soprattutto alla luce di tutte le battaglie fatte per la trasparenza, ma ha sempre ragione quando afferma che il giornalismo italiano è ai minimi storici e che ci sia bisogno di una rivolzione mediatica.

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4 comments:

Anonymous said...

Caro Luigi,

vorrei commentare brevemente il 16esimo scudetto dell'Inter. Dando per scontato che la Roma ha ormai ampiamente dimostrato di essere più forte della squadra campione d'Italia, la giornata calcistica di ieri mi ha lasciato uno strano sentore: ossia la stranissima sconfitta della Juventus sul campo del Siena, prossimo avversario (o meglio vittima sacrificale)dei Campioni d'Italia. Una squadra che ormai salva ed appagata, si presenterà a San Siro in veste di sparring partner perfetto per la festa nerazzura, in un classico del calcio nostrano (ma non solo nostrano..) Ebbene, i miei dubbi nascono proprio da questa inaspettata sconfitta della Juventus, una squadra in formissima fino alla domenica precedente, in grado di perdere malamente sul campo di una squadra che lotta (neanche troppo, viste le ottime qualità del suo tecnico)per non retrocedere e che, cosa non nascosta, costituisce da sempre una succursale del vivaio juventino. Non saremo mica di fronte ad un'inedita alleanza tra le due squadre nemiche giurate da sempre? O magari la magia del calcio riapparirà improvvisamente in tutta la sua grandezza ed imprevedibilità, permettendo al Siena di strappare almeno un pari domenica prossima a San Siro e obbligando l'Inter a vincere poi all'ultima giornata a Parma contro il suo vecchio mentore Hector Cuper, per sfatare finalmente e definitivamente quel famoso 5 maggio?

P.S.: Ho detto all'inizio che è ormai assodato che la Roma sia più forte dell'Inter; senza entrare in discussioni degne del più becero Bar dello Sport de noantri, ritengo semplicemente che la versione di quest'anno della squadra di Mancini sia semplicemente un'imitazione dell'ultima Juventus capelliana, ossia generalmente brutta, incredibilmente compatta, arrogante con le piccole (anche da un punto di vista arbitrale) e molto attenta con le grandi, ridicola in Europa, imprescindibile dai suoi uomini chiave (specialmente in attacco dove Suazo e Crespo praticamente non hanno mai giocato, mentre in difesa e a centrocampo il turnover è stato dettato più dagli infortuni che dalla volontà del tecnico). Tutto ciò ovviamente sarà vero fino a domenica prossima, quando l'Inter vincerà il secondo campionato più brutto della storia, e Totti & Co. potranno finalmente tornare a dedicarsi alla loro passione più esaltante (che fino a pochi anni fa faceva parte del repertorio manciniano), ossia dare l'assalto alla Coppa Italia! Il tutto mentre il Milan dichiara di stare bene così, Inzaghi e Kakà si trovano (e continueranno a farlo per altri 10 anni) alla perfezione, Flamini (altro acquisto a costo quasi-zero) non sostituirà Gattuso, Ronaldo va a trans e Ronaldinho non ci serve più. Non so perchè ma la campagna acquisti del Milan somiglia tanto alla campagna elettorale di Bernasconi..

Un abbraccio,
Mauro

Anonymous said...

Caro Mauro,

c'è così tanta carne al fuoco che la risposta che mi costringi a scrivere (date le provocazioni che fai appositamente!) non riuscirà ad essere completa, più a causa della mia accidia che altro (avrei voluto scrivere un post intitolato "Urlo Provincial" sull'Inter, ma non ne ho avuta la voglia, lo ammetto).

Rispondo alle due opinioni che mi sembra hai espresso:

- Sono in totale disaccordo sulla considerazione riguardante la supposta, da parte tua, superiorità della Roma nei confronti dell'Inter e, ti dico la verità, mi sorprende che tu la pensi in questo modo.

Fino ad oggi avevo sentito dire che la Roma giocasse bene, ma che fosse più forte mi suona nuova.
Se la Roma fosse stata più forte allora sarebbe arrivata davanti all'Inter, soprattutto alla luce del fatto che di favori arbitrali ne ha ricevuti assai di più dei nerazzurri e riporto, tanto per, i pugni e i vaffanculo del capitano giallorosso, notoriamente favorito dai fischietti, che avrebbe dovuto lasciare la sua squadra almeno otto partite in più da sola a combattere per lo scudetto, di quanto non abbia fatto a causa degli infortuni (5 giornate per i vaffanculo e tre per i pugni al portiere) quando invece si è passati sopra i suoi atteggiamenti con l'ironia e la superficialità con le quali si parla spesso anche di "tipica romanità". Si diceva anche della Roma di Zeman (lo stesso che ha teorizzato aiuti arbitrali ad un'altra squadra quando si processava l'Inter nella stessa giornata in cui passavano sotto silenzio i favori al Milan) che fosse più forte delle altre, ma di scudetti in cascina neanche uno.

Tra l'altro la stessa Inter ha giocato quasi tutto il campionato con le terze linee (neanche seconde) non solo in attacco, ma soprattutto a centrocampo ed in difesa (Stankovic, Cambiasso, Viera, Figo, Materazzi, Cordoba...). Senza contare che l'inter è stata davanti dall'inizio alla fine e lo è da due anni e che ha rifilato alla Roma 4 gol all'andata ed ha pareggiato al ritorno non cedendo nemmeno negli scontri diretti. Il capitolo Champions League riguarda una storia diversa visto che sono decenni che una qualsiasi squadra non vince campionato e Champions (in tutt'Europa) e che comunque non bisogna dimenticarsi gli ingiusti cartellini rossi contro il Liverpool, almeno per dovere di cronaca.

- Condivido invece i tuoi dubbi sulla sconfitta della Juve, non capendo però le tue conclusioni.

Dici che Siena è una succursale Juve e si salva grazie ad una sconfitta molto sospetta e poi parli di una strana alleanza Juve-Inter. Semmai il favore la Juve l'ha fatto alla propria succursale facendola salvare in tranquillità, non penso che questa sconfitta sia cruciale ai fini dello scudetto dell'Inter. In pratica la risposta alla domanda che ti poni sta proprio nella domanda. Tutto ciò mi sembra molto diverso da quanto accadde anni fa (97/98, 5 maggio per intenderci), quando la Juve andò a giocare in casa dell'Udinese già salva dalla giornata precedente grazie ad un rigore inesistente e che dopo 5 minuti era già sotto 2 a 0...

Anonymous said...

errata: 97/98, 5 maggio
corrige: 2002

Anonymous said...

Infatti ero stato molto incerto se impiegare il termine "più forte" o se fosse invece più adeguato "migliore" o "più meritevole", ma alla fine, al di là delle speculazioni linguistiche, il concetto, pur se ampiamente soggettivo ed opinabile, non sarebbe cambiato. A meno che il termine "più forte" non sia ridotto all'essenza del termine stesso, ossia più vigoroso, più potente, ed in questo senso ovviamente non c'è paragone tra i muscoli dei giocatori dell'Inter e quelli dei giocatori della Roma. Piuttosto, sono sempre più convinto (nel senso che mi sono convinto di ciò domenica dopo domenica, in maniera progressiva) che il calcio di Mancini sia molto simile (nel bene e nel male)a quello di Capello, e, in quanto tale, sia destinato a durare molto poco (come ciclo).

Hai ragione infine quando dici che ti ho provocato, ma devo ammettere che sono rimasto piuttosto deluso lunedì mattina nel non trovare alcun post calcistico ed ho voluto manifestare il mio disappunto. Ma su questo aspetto hai già (molto) sinceramente risposto.

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