Thursday, November 01, 2007

W l'Europa



Come al solito in Italia la passionalità tutta pizza e mandolino che ci contraddistingue dalle altre nazioni civilmente più europee ha partorito l'ennesimo obbrobrio politico, scaturito inevitabilmente dalle astute menti dei nostri governatori, come al solito di riflesso ai dolori di pancia dei cittadini tutti.

L'ennesimo rocambolesco crimine a sfondo sessuale, con tanto di sevizie e coma, messo in atto da uno dei tanti rumeni clandestini ha fatto scaturire la prevedibile sorpresa di tutti i politici che, oltre a strumentalizzare a fini retorici questa ed altre disgrazie che si succedono a ritmo regolare, ora più di prima gridano all'ingiustizia di tali efferati crimini, commessi, parafrasando l'idea politica più corrente in questi giorni, dalle solite bestie che migrano da zone aspre e povere nel ricco e civilizzato occidente.

Di conseguenza le reazioni e le rappresaglie del popolo italiano non si faranno attendere e la promessa dell'abbattimento delle baraccopoli nate lungo le ferrovie della nostra capitale sono la soluzione ultima a tale imponderabile problema. Purtroppo per noi però la catarsi tanto sperata di questa repubblichina non si risolverà attraverso queste mere azioni demagogiche che più che risolvere probabilmente peggioreranno le cose, per quanto tristemente possibile.

Persino il nuovo leader dal carisma virale Super Walter Veltroni se la prende con la Romania tutta, e già siamo costretti a disperarci del suo innato populismo prima ancora di vedere tale statista sedere sulla poltrona della presidenza del consiglio, alla faccia di chi se la prende con il povero Beppe Grillo quando, anzichè altrove, il nemico ce l'abbiamo in casa ed è ben riconoscibile. Nemmeno il Partito Democratico ci salverà, checchè ne dicano i mirabili demiurghi della politica nostrana.

Il fatto semplice e crudo è che sono moltissime le baraccopoli tenute su da bottiglie di vino e amianto riciclato lungo le ferrovie romane (ad es. roma Termini - Ciampino) e consiglio a chiunque di farsi un giretto in treno per poter constatare direttamente quanto le favelas sudamericane siano un fenomeno tipicamente italiano prim'ancora che brasiliano.



E allora mi chiedo, alla vista delle decine di volanti che sopraggiungono nei luoghi del misfatto, naturalmente ad orrore compiuto: chi ha permesso la promiscuità di tali luoghi e chi controlla le frontiere della nostra bisfrattata nazioncina? O ancora chi permette a lavoratori disperati di prostituirsi clandestinamente per costruire muri e mescolare cemento, in nero, abbassando clamorosamente il costo del lavoro ed ironicamente i propri diritti? Chi permette ad orde eterogenee di stranieri di entrare in un paese che niente ha da offrire promettendo uno stato di diritto che non esiste nemmeno per i suoi cittadini? Chi permette a coloro che tentano una parvenza di legalità, a sguazzare nella burocrazia inefficiente di questo sistema per poter sopravvivere solo sulla carta alla vita grama di immigrato clandestino? Ed infine, per non annoiare, perchè tutto ciò succede solo in Italia?

La risposta è tanto semplice quanto lapidaria e spiazzante: perchè noi siamo italiani, e i soldi pubblici preferiamo spenderli per il consenso politico piuttosto che per l'interesse generale. E se sta bene a me, buona camicia a tutti!


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