Tuesday, December 05, 2006

Voglia di liberta' - parte II

- Tutt'altre argomentazioni invece sono necessarie per analizzare il tanto agognato discorso di Berlusconi alla manifestazione dei paladini della liberta'. Alcuni potrebbero argomentare che finalmente, dopo la parata di bandiere e felicita', il discorso sia la sostanza della manifestazione, e non piu' mera forma mediatica.

Invece no, nel caso di Berlusconi anche la pura e semplice comunicazione diviene forma e quindi comunicazione di valori attraverso non piu' la sostanza bensi' attraverso il coinvolgimento empatico di oratore e ascoltatore, divenuto anch'esso un tutt'uno amalgamato della marmaglia forzista.

Ebbene Berlusconi dal palco e' proprio cio' che si era autodefinito come Unto dal Signore, un Santone riconosciuto che coinvolge la folla non attraverso il convincimento retorico, ma attraverso la retorica stessa. Una retorica liturgica e per di piu' religiosa, fatta di un linguaggio enfatico, ridondante e coinvolgente, eccitante ed empatico.

La politica in questo caso diviene marketing applicato alla religione, al tifo ed al dogma. Il discorso fatto di retorica pura ad incorniciare il vuoto pragmatico, altro non fa che riempire la pratica con il sogno, con una spinta propositiva nei confronti di idee e valori ineccepibili che traspaiono subliminalmente dal discorso attraverso parole quali amore, cuore, speranza ed entusiasmo, forza positiva, liberta', famiglia, onda gonfia, fiducia, vicinanza e ottimismo, entusiasmo traboccante, fino all'apice della trans con l'emblematico "Siete tutti con me!".

Ripetendo queste parole all'infinito l'oratore imprime nella mente degli ascoltatori delle cornici di pensiero che rimarranno tali piu' a lungo rispetto ad una nozione stupida ed insignificante come ad esempio cuneo fiscale. L'identificazione collettiva nel Gran Maestro ha luogo nella pubblicita' (ovvero ambiente pubblico, in questo caso) l'evento collettivo di trasformazione da semplice cittadino ad adepto prende forma nell'enfasi e nella trans retorica del Grande Fratello.

Si, Silvio, siamo tutti con te, aitanti ed eccitati con la bava alla bocca, tutti piu' sani e piu' belli, indottrinati da una cura Ludovico lunga almeno quindic'anni.

- Una postilla la vorrei invece dedicare ad Adriano Celentano, il quale a CheTempoCheFa ha come al solito sbaragliato ogni risultato di audience televisivo, prima nell'attesa, poi nell'esibizione ed infine perfino nei corollari mediatici (vedi tg o rubrichette di costume). A me personalmente il tipetto sta simpatico, voglio pero' solo ricordare che il tale ha fatto fortuna cantando canzoni di Paolo Conte, traducendo in italiano quelle di classici americani e soprattutto, muovendo le gambe in quel modo cosi' particolare che gli ha fatto guadagnare il soprannome di Molleggiato. Insomma, in generale non il massimo dell'originalita', per credere guardatevi Elvis in questa straordinaria Jailhouse Rock!

Share/Bookmark

No comments:

Creative Commons License