Wednesday, January 17, 2007

Il capitale


nella foto: non sono poi cosi' glamour


Avrei voluto iniziare il nuovo anno ed il nuovo corso del nostro amato blog con ben diversi argomenti di necessariamente alta levatura, ma purtroppo le circostanze e soprattutto le irresistibili notiziole quotidiane ci costringono a soffermarci e riflettere su bufale e bufaline mediatiche di diversa caratura. Consideriamo questo post in termini calcistici: un post di transizione, o meglio un post sabbatico.

- Il caso Beckham desta scandalo e sorpresa, come al solito sorprendendo di conseguenza noi semplici appassionati che non abbiamo bisogno di tromboni mediatici per apprezzare una rabona o una veronica. Beckham se ne va e, essendo come tutti i calciatori, imprenditore di se stesso, se ne va dal migliore offerente, negli Stati Uniti. Il bel David (come direbbero i Cucuzzari) e' uno dei pochi calciatori che un contratto del genere se lo puo' permettere e c'e' da dire che se l'e' anche guadagnato. D'altra parte aggiungerei che chi gli ha fatto firmare quel contratto, due conti in tasca se li sara' fatti e c'e' da scommettere che le entrate saranno maggiori delle uscite. Ad ogni modo era lui il trascinatore del Manchester piu' forte di tutti i tempi e ad oggi non credo sia poi cosi' scarso, poi sposarsi una Spice Girl e l'essere estremamente good-looking ha fatto il resto (ve lo immaginate Ribery lanciare una propria linea di abbigliamento?!). Il punto e' che la coppia frutta a se stessa milioni di euro l'anno con business che coprono soprattuto Asia ed Europa. In Europa il signorino ha saturato il mercato, anche con l'aiuto dell'Adidas (di cui e' uno dei maggiori testimonial, chissa' se a Del Piero hanno ancora stracciato il contratto...), poi c'e' la Sony ed il gioco e' fatto anche nella terra delle spezie e del confucianesimo umanistico. Insomma mancavano solo le Americhe per estendere il loro business a livello mondiale.

Ma c'e' di piu': gli appassionati di ProEvolutionSoccer si saranno accorti che nella nuova versione del gioco, la numero 6, e' presente uno sponsor che nelle precedenti cinque non era mai apparso (nella versione 4 era presente anche la Sweet Years, nota marca per coglioni che vende cappellini con tante pecette quante ce ne sono su una formula1 a cento euro durante i saldi di gennaio): la Reebok. Tale brand ha poco a che fare con il calcio ed infatti si vede nel gioco come i palloni siano caratterizzati da design approssimativi e poco accattivanti. Cio' e' probabilmente dovuto al fatto che la linea calcistica e' nata solo l'anno scorso, d'estate, in concomitanza a contratti stipulati con giocatori di alto livello quali Henry, Casillas e Shevchenko (mentre la nike punta tutto su Ronaldinho), ma cio' non ci interessa, al momento. Insomma in ProEvo6 e' presente anche la Reebok, mentre eravamo abituati a scorgere soprattutto l'Adidas, mentre la Nike appariva solo da aggiornamenti grafici disponibili via internet. Qual e' allora l'arcana ragione che spinge questi cambiamenti e ci provoca shok culturali di non sottovalutabile magnitudo?

Ebbene, il pezzo mancante del nostro puzzle e' il recente accordo tra Adidas e Reebok, anzi l'acquisizione della seconda da parte della prima. Guarda un po' all'Adidas per divenire grande, anzi grandissima nel mercato dell'abbigliamento sportivo, mancava la presenza nel mercato Americano (irrisoria in un mercato di enormi potenzialita', proprio perche' molto esteso ed omogeneo: come a dire che se faccio colpo su un americano, sono a posto per tutta la vita), proprio come mancava ai signori Beckham. Ora invece con questa operazione finanziaria l'Adidas e' la piu' grande azienda sportiva al mondo e non potra' far altro che crescere.

E crescera' anche negli Stati Uniti, con l'aiuto di Beckham, il quale a sua volta raggranellera' qualche spicciolo in piu' facendo colpo anche sulle teen-agers americane, diventando un attore ed atteggiandosi a pop-star agli mtv awards, sfoggiando magari bling-bling alla Puff Diddy e guidando Hammer e Ferrari per le strade di LA. Mentre la mogliettina magari iniziera' di nuovo a cantare oppure verra' fotografata da Play Boy (speriamo di no) oppure semplicemente si fara' rincorrere da Paparazzi stipendiati per le feste mondane della dolce vita americana, insieme alla Hilton e a qualche figlio ubriaco di qualche armatore greco. Il tutto per la nostra gioia, la gioia dei soliti spettatori sognanti del circo mediatico.

Per concludere: il fatto che il signor Beckham se ne andasse negli Stati Uniti era largamente prevedibile e rientra nel disegno economico di un'azienda gigantesca quale e' quella dell'Adidas (gruppo Salomon) e di cui la famiglia Beckham e' un satellite interessato. Sorprendente e' invece l'atteggiamento del Real Madrid e del suo schiavetto mascellina-piu'-piccolina Capello che, dopo Cassano e altri, sono riusciti a perdere un altro campione su cui potevano contare almeno fino a giugno.

E noi che crediamo nell'attaccamento alla maglia...

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