L'11 settembre in questi giorni e' sulle pagine di tutti i giornali e anche di tutti i blog, visto che si celebra l'anniversario di 5 anni dal giorno dell'attentato.
E' inevitabile dire che l'opinione pubblica e' divisa tra complottisti e anti-complottisti in una guerra mediatica supportata anche da giornalisti autorevoli che scrivono per testate autorevoli.
Lo spettacolo e' ancora una volta patetico. Infatti non solo non esistono vie di mezzo in questa guerra a suon di prove tecniche, interviste, pareri storici e quant'altro, ma inoltre nessuno e' nemmeno disposto ad ascoltare l'altrui opinione, mettendo un attimino in crisi la propria.
Essendo consapevole che nessuno e' portatore di verita' assolute, io la mia, di opinione, ho deciso di metterla in dubbio continuamente: la verita' non sta da nessuna parte e spesso e' il risultato di un compromesso, soprattutto quando si parla di fatti storici (come lo e' l'11 settembre) che inevitabilmente cambiano con il passare degli anni (cambia il punto di vista dal quale vengono osservati e quindi cambiano il modo in cui vengono descritti ed infine cambia il fatto stesso oggetto dell'analisi).
Si chiama narrativa, il modo in cui i fatti storici vengono raccontati. Giusto per fare un esempio: la storia degli indiani d'America se raccontata dagli americani (per esempio nei vecchi film in bianco e nero) e' la storia di liberazione di una terra fertile dai pericolosi nativi, i quali attentano alle liberta' dei bianchi. Se invece e' raccontata dagli indiani non e' altreo che la storia di uno sterminio senza precedenti. Dove sta la verita'?
Per tornare all'11 settembre, personalmente non mi sento ne' complottista ne' anticomplottista. E tra chi sceglie la prima politica alla seconda o viceversa non scelgo nessuno dei due. Pero' pongo solo una domanda agli anticomplottisti: siamo disposti a credere che l'assassinio di Moro sia avvenuto senza infiltrazioni della Cia o dei servizi cosiddetti deviati, cosi' come eravamo disposti a credere che il rapimento di Abu Omar fosse una specie di fatalita'? Siamo disposti a credere che il disastro Ustica sia stato causato da una bomba piazzata in precedenza sul tristemente famoso DC-9? Siamo disposti a credere a tanti dei misteri della vita politica e non, italiana e non, cosi' come ci vengono raccontati?
Oppure vogliamo credere che, come dice Zucconi, la Prima Guerra Mondiale sia solo la conseguenza di un assassinio da parte di uno squilibrato?
Se non cerchiamo una risposta ora, non la troveremo mai piu'.
Wednesday, September 13, 2006
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