Il caso Telecom tiene banco in questi giorni, e ci mancherebbe, viste le proporzioni dello scandalo. Per capire meglio la dimensione della gravita' delle intercettazioni illegittime bisogna pensare alle conseguenze dirette delle intercettazioni, ad esempio limitazione delle liberta' individuali quali il diritto alla privacy, per citare un caso. Ci siamo quindi accorti all'improvviso che in Italia i diritti fondamentali della persona non erano poi cosi' pieni come si supponnesse, anzi, sembra proprio che non fossimo secondi ad alcun regime. Naturalmente pero' in Italia, da un certo punto di vista lo scandalo prende le sembianze della truffa, come al solito, visto che le intercettazioni venivano fatte nella maggior parte dei casi per avere materiale pronto alla vendita, nell'evenienza che qualcuno sentisse il bisogno di comprare i tabulati di un cittadino x.
Ebbene, cosa c'entra tutto cio' con il calcio? C'entra eccome, ci dicono, infatti e' emerso che tra gli spiati ci fosse anche l'arbitro De Santis o i membri della Gea. Il calcio, si sa, e' business e fin qui nulla di strano. Il problema si pone nel momento in cui ci si ricorda che Massimo Moratti e' amico di Provera e che Guido Rossi era nel cda ecc... (conosciamo tutti le cuginanze di questo caso) e quindi le supposizioni maligne o i complotti avversi alla societa' che fa capo a Internazionale F.C. prendono una forma sinistra.
Lungi dall'aggiungere complotti a complotti in un'infinita ricerca della verita', un po' di chiarezza bisognera' anche farla, perche' l'attenzione mediatica di questi giorni al "caso Inter" e' perlomeno sospetta, visto anche che dopo parecchio tempo ancora non ha avuto riscontri pratici, mentre ad esempio"l'affare Moggi" si e' risolto nel giro di mezza estate. E' infatti dovuto precisare innanzitutto che Borrelli vuole solo sapere chi abbia pagato i pedinamenti e solo in quel caso, dico solo in quel caso, si potrebbe supporre la violazione da parte dell'Inter dell'articolo I sulla lealta' sportiva. Ovvero in quel caso la societa' capitanata da Moratti potrebbe essere accusata di aver tentato di ottenere vantaggi utili in modo scorretto. Lungi dall'essere fazioso, se posso fare una considerazione personale, ho l'impressione che il caso sia gia' sgonfio, ma e' solo una mia impressione.
Andiamo per ordine.
Il caso mediatico e' scoppiato quando si e' scoperto che De Santis fosse stato intercettato, ovvero quando e' stato scoperto lo scandalo telecom e le intercetazioni illegali. L'arbitro poco immacolato appena e' venuto a conoscenza del fatto di essere stato spiato, con il musone di fronte alle telecamere si e' detto "schifato" e i media italiani hanno amplificato il suo schifo.
Poi, con un'opera di discernimento poco illuminata, al "caso De Santis", si e' associata tutta calciopoli, dimenticando forse che le intercettazioni fatte a Moggi fossero legali: erano state ordinate da un giudice per indagare certi personaggi sospetti e spesso Moggi e' stato preso con le mani nel sacco attraverso le intercettazioni a Bergamo, quindi in un modo che qui definiremo indiretto.
Quindi e' bene qui dire una volta per tutte che, una cosa sono le intercettazioni illegali ed il caso telecom, un'altra le intercettazioni perfettamente legali che riguardano calciopoli.
Poi si e' scoperto che De Santis fosse anche pedinato da ispettori privati e che anche Vieri fosse tra gli intercettati, quindi il passo tra queste due coincidenze ed il dire l'Inter ha ordinato intercettazioni nei confronti di alcuni, e' piu' che breve.
Ma ancora bisogna fare chiarezza, perche' la storia e' piu' semplice di quanto sembri. Di che cosa si accusa esattamente l'Inter? Questo bisogna precisarlo, perche' sento a destra e a manca non meglio precisate ipotesi, che vanno dall'aggiustamento di partite alla calciopoli piu' generale.
La storia che, essendo stata associata all'affare telecom, ha fatto pensare a mosse poco ortodosse da parte di Moratti, risale a molti mesi fa, almeno cinque. La storia dunque e' molto vecchia, ed e' per questo che definisco sospetto il clamore mediatico di questi giorni. Questa storia, dicevo, riguarda l'arbitro Nucini e Facchetti. In poche parole i fatti: Nucini parla con Facchetti e confessa le magagne ed i metodi Moggi, che poi ritrae di fronte al giudice (anche lui tiene famiglia), Facchetti non depone dal giudice su consiglio di Moratti (anche Facchetti tiene famiglia) e si decide di rivolgersi ad investigatori privati per andare piu' a fondo nelle questioni sollevate da Nucini. I sospetti gia' c'erano da un pezzo, le prove quasi.
Le narrative dei media italiani hanno risolto la questione con un sillogismo alquanto dubbio: intercettazioni telecom+Provera+Moratti+Nucini+investigatori privati=Inter complice in calciopoli.
Alla luce dei fatti, cio' e' sbagliato.
Ricapitolando: nel momento in cui si provasse che l'Inter abbia pagato investigatori privati per pedinare De Santis (cosa piu' che legale), si puo' supporre che abbia, nel fare cio', violato l'articolo I, agendo in modo sleale. Rimane pero' da chiarire dove sia il vantaggio raggiunto con questo metodo sleale da parte di Moratti e quindi credo proprio che non ci sara' alcuna penalizzazione.
[Moggi ha sempre enfatizzato questo punto quando si difendendeva in TV, diceva sempre che le sue telefonate non avevano lo scopo di ottenere alcun vantaggio, bensi' di difendersi da quelli che lui chiama i "poteri forti". Nel suo caso pero', neanche con una faccia di bronzo del suo genere, e' riuscito a convincerci.]
Per concludere la mia tesi e': le accuse a Moratti hanno un fondamento molto flebile che ha goduto della cassa di risonza mediatica del caso telecom, i giornali e le TV hanno fatto del loro meglio per tirar dentro anche l'Inter (e salvare il Milan, aggiungerei) e i fatti in se' ci dicono che non c'e' nulla da temere perche' non c'e' nulla di rilevante ai fini sportivo-giurisdizionali. Naturalmente posso sbagliarmi, ma ripeto che a me sembra che il caso si sia gia' smontato.
Purtroppo pero', agli ebetiti ascoltatori in testa e' rimasto solo il baccano sollevato ad arte da giornali e TV e quindi, per tutti, l'Inter e' colpevole quanto la Juve e certamente piu' del Milan. Meglio: calciopoli riguarda tutti e nessuno ne esce pulito.
Complimenti: OPERAZIONE TANGENTOPOLI RIUSCITA.
Friday, September 29, 2006
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