Le parole pesano come dei macigni e portano sempre con sè un significato altro da quello meramente letterale che necessariamente le contraddistiguono una dalle altre, grazie al contesto in cui vengono pronunciate, il tono ed infiniti altri fattori.
Ad esempio ieri ed oggi si è usata la parola 'siparietto' per descrivere lo scambio di bigliettini tra il presidente del consiglio e due deputate accondiscendenti. Siparietto è una sineddoche che, attraverso l'immagine del sipario, che "è quel drappo scorrevole che divide il palcoscenico di un teatro dalla sala e dagli spettatori" (wikipedia), rimanda l'ascoltatore all'immagine più completa di teatro.
Siparietto però è anche un diminutivo che, per di più, ci ricorda un teatrino più piccolo, magari animato solo da marionette e pupazzi, un teatrino meno pomposo e più parodico e certamente meno rigoroso di quei ridondanti teatri barocchi in cui ore e ore di spettacoli si susseguono annoiando inesorabilemte i falsamente interessatissimi ascoltatori. Per di più ancora, la stessa parola siparietto, pronunciata in relazione alle procedure burocraticamente rigide del parlamento, diviene allo stesso tempo ossimoro di se stessa, nel momento in cui enfatizza il contrasto tra l'evento descritto e l'ambiente circostante (appunto il parlamento) e dando di conseguenza vita ad una divertente parodia che sollazza gli animi dei lettori. In questo modo, quindi, la parola siparietto così abilmente usata, liquida l'evento come una specie di gag simpatica che opportunamente interrompe la forzata seriosità incravattata dell'ambiente parlamentare.
Al di là dei moralismi inutili (inutili quando atti a registrare episodi sporadici, ma dovuti quando l'eccezione corrisponde alla norma), mi limito a due considerazioni:
- Lo scambio clandestino di pizzini fatto sotto banco tanto mi ricorda gli stessi bigliettini (alcuni dei quali ancora conservo) che ci scambiavamo a scuola (finanche all'ultimo anno di liceo) e grazie ai quali, alla faccia del professore di turno, ci guadagnavamo delle grassissime risate. Il fatto che facciano lo stesso anche in parlamento non è certo illegittimo, ma sinceramente preoccupante.
- Se da noi si parla di semplici ed innocui siparietti, provate a raccontare ad uno straniero qualsiasi, dalla Spagna in su, cosa ne pensa a proposito e vedrete che sarà talmente sorpreso/a che non avrà nemmeno la forza di rispondere, tanta sarà l'incredulità.
2 comments:
Inoltre il siparietto rimanda immediatamente ad un'altra immagine di spettacolo, il nostro BAGAGLINO, simbolo della satira innocua e bipartisan della nostra ITALIETTA. Ah, l'ironia di questi diminutivi..
Complimenti per il blog, giustamente per interisti intelligenti e di bella presenza.
Mikael Cast.
MI-TI-CO Mikael. You are welcome here, é un onore, or should I say TERVETULOA!
Indovina da dove rispondo: dal naso del prete (visto che dove costruiscono i motori non sono voluto ancora andare -é una tappa obbligata per i vaasani-)!
A proposito del bagaglino: non é un caso che Silvio all´amichetto Putin abbia offerto proprio uno spettacolo della favolosa troupe, in quel di Sardegna. Ne parla anche Giorgio Bocca su l´Espresso.
Spero di rivederti presto, grazie per i complimenti! Un abbraccio.
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