Saturday, November 17, 2007
Urlo mundial
Scozia - Italia è appena finita e di certo il finale è stato all'altezza delle aspettative le quali, mie, erano decisamente di basso profilo. Ciò non per giustificare il fatto che, più che seguire la partita sia stato costantemente ebetito di fronte allo schermo pensando a cosa cucinare appena la partita si fosse conclusa, bensì per segnalare ancora una volta come dei pregiudizi basati su fatti concreti si siano alla fine rivelati azzeccati.
In molti ribatteranno enfatizzando lo spettacolo condito di pioggia e agonismo che le due battagliere hanno regalato a noi affamati spettatori. Spettacolo fatto anche di sorprese e alcuni episodi comuni del giuoco del calcio: ad esempio il gol a freddo dell'Italia, il pareggio cercato e voluto dalla Scozia, la conseguente furia agonistica alimentata dalla sopraggiunta confidenza psicologica ed infine la doccia fredda con il gol allo scadere dell'Italia (sinonimo del luogo comune, ma vero del 'gol mangiato, gol subito').
In pratica una partita completa con molti crismi di questo sport se non fosse per la fine scontata ed il risultato largamente previsto che, se non fosse stato raggiunto con mezzi illeciti, sarebbe comunque stato spinto a compimento con l'aiuto dell'arbitro, come in effetti è accaduto.
Ed è questa la chiave che spiega la bruttezza di questa partita, l'arbitraggiodi un arbitro telecomandato da Platini, il quale pretendeva naturalmente che la Francia entrasse a far parte di Euro2008 nonostante la Scozia meritasse molto di più degli etnocentricamente chiamati da noi italiani 'transalpini'.
Lo spudorato arbitro spagnolo ha fischiato costantemente a favore dell'Italia, specialmente alla fine, regalando un paio di punizioni dai lati opposti dell'area scozzese che avrebbero fatto rabbrividire persino Buffon. Dalla seconda ingiustissima punizione c'è poi scappato anche il gol e, aggiungerei, per fortuna nostra e del calcio tutto.
In questo modo l'affare è salvo e potremo ancora una volta sperare in una inflazionatissima rivincita tra Italia e Francia, con il beneplacito di Don Michel.
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