Monday, November 19, 2007

Comunicazione di servizio



Oggi voglio fare un uso privatistico del mezzo blog, come al solito, ma con più verve polemica. Purtroppo (o per fortuna) in un blog amico mi è stato cancellato un commento, nemmeno tanto polemico, pubblicato in risposta ad un post pomposo e discutibile. Visto però che in rete c'è spazio per tutti, anche se in luoghi differenti, io il mio commento lo voglio pubblicare poichè ritengo fosse utilissimo alla discussione relativa al post del censore.

Qui sotto incollo il post nella sua interezza (scritto da un certo Francesco), in modo da rendere la discussione più completa:

"Scrivo queste riflessioni nella consapevolezza che le mie convinzioni ideologiche sono, quantomeno in via approssimativa, ben note a tutti i lettori; pertanto, rispetto ai temi della presente trattazione, ritengo di potermi definire a buon diritto una persona al di sopra di ogni sospetto.

Raccomando ad ognuno di visionare l’ultima puntata di Annozero, non foss’altro per la presenza di un ospite d’eccezione: Mario Placanica, carabiniere che, in quel di Genova, nel corso delle manifestazioni contro il famigerato G8 del 2001, secondo le ricostruzioni vigenti avrebbe ucciso con 2 colpi di arma da fuoco il ben noto Carlo Giuliani (il cui padre, Giuliano, era anch'egli in trasmissione).
Inutile rammentare le circostanze di fatto nelle quali la vicenda ebbe a svolgersi; do per scontato che i miei interlocutori conoscano anche quelle.
Non faccio riferimento al più generale svolgimento dell’intera manifestazione (complotti, macchinazioni, connivenze, fiancheggiamenti, …), ma solo all’esatta situazione di Piazza Alimonda, al momento della morte di Giuliani.
Ebbene, intendo fermamente oppormi alla vulgata che va diffondendosi ormai da anni e che erige Carlo Giuliani a martire della lotta contro l’oppressione dei popoli, uno che lottava per un mondo migliore, nella misura in cui essa conduca a scagliarsi contro l’archiviazione del procedimento penale a carico di Mario Placanica, da più parti definito assassino meritevole della più severa delle condanne.
Il leit motiv del mio intervento è il seguente: attenzione a non confondere il piano politico e quello giuridico; purtroppo, invece, in Italia si è soliti fare molta confusione.
Nell’ottica prettamente politica, a nessuno è impedito di affermare una grave responsabilità dello Stato per i fatti di Genova, a titolo di omissione o – ancor peggio – per aver commesso una serie di attività tendenti alla demonizzazione dei manifestanti, con tutte le conseguenze occorse; tuttavia, la coerenza imporrebbe ai sostenitori di tale tesi di concludere che Mario Placanica sia egli stesso vittima, in quanto capro espiatorio, dolosamente o colposamente abbandonato dallo Stato in una situazione nella quale non avrebbe potuto agire altrimenti.

Dal punto di vista giuridico, chi contesta l’ineccepibile decisione di proscioglimento per legittima difesa, è ignorante; dunque, occorre aiutarlo:
“Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa.” (Art. 52, comma primo, Codice Penale)

La semplice lettura della norma che precede non può condurre ad altre soluzioni.
Carlo Giuliani, con buona pace del padre, era intento a scagliare un estintore addosso ai carabinieri.
Del tutto errata è la replica che Placanica sarebbe colpevole, perché un buon carabiniere non avrebbe dovuto sparare; se, com’è provato, il Placanica non era all’altezza della situazione e quindi non doveva star lì, questo è un fatto irrilevante sotto il profilo della sua incriminazione, anzi ne rafforza l'innocenza, giacchè egli non avrebbe potuto sottrarsi al comando ricevuto (peraltro, credete davvero che esiste qualcuno al mondo che avrebbe agito diversamente? Se sì, fatemelo conoscere).

Per concludere, ognuno è libero di accusare, in chiave politica, lo Stato per tutto quanto è accaduto; è altresì libero, sul piano giuridico, di pretendere l’incriminazione di tutti i responsabili politico-amministrativi degli eventi; ma, per favore, documentatevi e lasciate stare Placanica, vera vittima del sistema (se ce n’è una).

Ribadisco, occorre prestare attenzione alla separazione dei piani della discussione.
Altrimenti si finisce per fare come quelli che invocano la sedia elettrica per Placanica, ma dimenticano che, qualora il carabiniere si fosse astenuto dallo sparare, Giuliani - una volt arrestato - sarebbe stato incriminato anche per (tentato) omicidio aggravato, sì che, Codice alla mano, dai 10 ai 20 anni di galera non glie li toglieva neanche Marco Tullio Cicerone.

Un’ultima annotazione: dalla ricostruzione dei fatti operata da Giuliano Giuliani è incredibilmente scomparso un dettaglio, cioè che il figlio era intento a scagliare volontariamente un estintore addosso ad un uomo: uno strano caso di sparizione (anzi, estinzione) di estintore.
Che fine ha fatto l’estintore nei Suoi racconti , caro sig. Giuliani?"

Non so cosa abbia causato l'ira del censore, ma io mi limitai a dire che il post era decisamente fazioso perchè partiva da presupposti sbagliati visto che durante la trasmissione di annozero (forse il censore non l'ha vista bene, è disponibile qui) nessuno si era permesso di accusare il sig. Placanica di alcunchè, accettando rispettosamente la sentenza di legittima difesa. Insomma dissi che il post si limitava a dimostrare che il cielo fosse blu.

D'altra parte invece durante la trasmissione si era puntato l'indice contro: coloro che avevano deliberatamente colpito il corpo (forse ancora semi-morto) di Carlo Giuliani con percosse in modo da simularne una morte diversa e contro coloro che addirittura sempre per raggiungere lo stesso scopo gli avevano spaccato il cranio con una pietra, contro coloro (anche dirigenti) che erano a pochi metri dalla campagnola rimasta isolata che non son intervenuti, contro De Gennaro che (a detta dei presenti) si era garantito il posto con l'assalto alla Diaz (con prove autoprocurate dalla Polizia, due molotov di cui una fatta addirittura con una bottiglia di vino riportante un'etichetta celebrativa dell'arma della Polizia!!!), contro le torture di Bolzaneto e contro i rappresentanti di An che (sempre a detta loro) davano ordini alla Polizia la quale, come provato, non seguiva quelli del questore, e poi eccetera ed eccetera.

In pratica l'obiettivo della trasmissione era di discutere la volente o nolente incapacità ed inefficienza delle forze dell'ordine e la conseguente impunità dei suoi rappresentanti (sia a livello manageriale che esecutivo, tutti rimasti al loro posto) a fronte di un cittadino italiano morto per cause ancora poco chiare, tanto da far dichiarare ad Amnesty International che durante il G8 di Genova si è verificata "la più grande sospensione dei dirittti democratici in un paese occidentale dalla fine della Seconda Guerra Mondiale", mica bruscolini.

Ecco, io volevo che, pur volendo esternare un'opinione (come tale molto discutibile), almeno lo si facesse con un po' di rispetto.

E qui, per giunta, ogni commento è benvenuto.



Share/Bookmark

1 comment:

Anonymous said...

grande luigi..probabilmente il censore si aspettava (sperava in) una critica fondata maggiormente su idee politiche più che dati di fatto..

Creative Commons License