Innanzitutto una premessa che, invece di dilungarmi, lascerò l'onore di introdurre a qualcuno molto più abile. Io la penso esattamente così:
Come al solito però in questo spazio, anzichè ripetere cose già dette, umilmente si cerca di aggiungere, e la pillola di oggi è una considerazione logica abbastanza semplice.
Grillo in persona ed indirettamente i suoi seguaci sono stati criticati da chiunque e ciò sarebbe stato comprensibile solo se il signor G. avesse sempre sparato a zero su chiunque, ma ciò non è esatto (come al contrario affermano i molti che lo tacciono di demagogia e qualunquismo). In particolare gli si è rivoltato contro il mondo del giornalismo tutto, da Scalfari in giù, passando per Serra, Riotta, Severgnini, Zucconi, Ferrara e tristemente cetera eccettera. Per non parlare poi dei politici disorientati e della classe dirigente privata, attaccata a suo tempo soprattutto nelle persone di Cragnotti, Tanzi e Provera in ordine temporale, e non a torto.
Qui ci limitiamo solo ad enfatizzare un dato di fatto: l'unico che sembra moderatamente d'accordo con il signor G. è Giovanni Sartori, certo non in toto nè nel metodo nè nei contenuti, ma solo (nel senso di singolarmente, perchè non è poco) nello scopo prefissosi dal movimento dei meetup, ovvero nell'azzerare la classe dirigente italiana odierna, figlia degli anni sessanta e delle loro rivoluzioni borghesi, nel fare tabula rasa soprattutto della classe dirigente politica corrotta e più che mai oggi collusa con la mafia e con il malaffare organizzato, essa stessa malaffare e criminalità, devianza sociale e patronato inattaccabile.
[Apro parentesi: si è tentato di paragonare il grillismo ai girotondi, poi andando sempre indietro nel tempo al '68, addirittura al fascismo o al qualunquismo -inteso come partito- ma mai nessuno che si sia liberato della propria faziosità per dipingere il fenomeno sotto la luce del tempo in cui si è sviluppato in modo da evidenziarne la sua unicità]
Ebbene Giovanni Sartori (che è un vecchietto affabile e onesto) è riconusciuto a livello mondiale come uno dei più grandi storici della politica internazionale ed ha alle spalle decine di pubblicazioni scientifiche che ne hanno legittimato la fama.
Insomma non è uno sprovveduto nè uno che scrive libri a tempo perso, come fanno la maggior parte dei giornalisti italiani.
A buon intenditor...

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