Monday, May 29, 2006

Ei fu...

La Storia e' ciclica o lineare? Gli eventi si ripetono o vanno contestualizzati? Una via di mezzo tra Hobsbawn e gli altri e' la soluzione: nel 2002 si ripete' cio' che avvenne nel 1998, ma il 5 maggio non e' sufficiente a spiegare il 26mo scudetto della Juve. Quel giorno nefasto e' rimasto nella memoria collettiva con l'immagine di un Ronaldo distrutto in panchina come simbolo, il quale nonosante tutto si apprestava a vincere il suo secondo pallone d'oro e a confermarsi cosi' il giocatore piu' forte in circolazione.

Quel campionato fu uno tra i piu' discussi e manco a dirlo uno dei mattatori fu De Santis, proprio lui, l'arbitro che si e' giocato i mondiali alla roulette, con Moggi al banco.

Prima di quel fatidico giorno molte cose successero e alcune meritano di essere ricordate, lo stesso Ronaldo ha affermato recentemente: "Io, invece, mi ricordo le gare precedenti, eravamo in difficoltà, tanti strani episodi ci hanno punito sistematicamente. Loro invece volavano", riferendosi ovviamente alla Juve. La squadra bianconera si trovo' a giocare l'ultima di campionato contro un'Udinese ormai salva, guarda caso grazie ad un rigore inesistente assegnato all'ultimo minuto nella giornata precedente contro il Lecce. Risultato: dopo 11 minuti il 5 maggio la Juve vinceva a Udine 2 a 0 e Capello sorrideva accarezzato dalla brezza del Nord all'Olimpico, osservando il tabellone.

D'altronde i dubbi si erano rincorsi precedentemente, tanto che Sensi ebbe il coraggio di affermare: "E' già tutto scritto, vincerà la Juventus, perché è bella, buona e brava", una Cassandra neanche tanto isolata, supportata da Moratti che temeva un "finale strano".

I dubbi riguardavano soprattutto gli arbitri perche' alla Juve, a differenza di Inter e Roma, non venivano mai assegnati degli internazionali, meno influenzabili di giovincelli di primo pelo e anzi sembrava abbonata a De Santis.

Dopo la contestatissima partita contro il Chievo la Juve con De Santis portava a casa un bottino di 11 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta. Proprio quella partita fece perdere la pazienza addirittura a Del Neri ed in generale a tutti i protagonisti del miracolo Chievo, tanto che a Corradi era "passata la voglia" all'ennesimo "vergogna" diretto verso l'arbitro, mentre Lupatelli si era tolto i guanti per protesta e mentre i giocatori bianconeri (Nedved e Davids in prima fila) continuavano a randellare impuniti. Risultato: due rigori e vittoria alla Juve.

Lo stesso De Santis si ritrovo' ad arbitrare l'Inter nella trasferta di Verona, con un Ronaldo "preoccupato e nervoso" per la sua designatura. Risultato: a pochi minuti dalla fine l'Inter vince 2-1, ma a Ronaldo viene negato un rigore e viene annullato per fuorigioco un gol valido, la gara finira' cosi' 2-2.

Meno palese, ma lo stesso importante all'ultima giornata le designazioni per le partite piu' importanti della stagione, di un campionato incerto (?) in cui tre squadre in tre punti si giocavano lo scudetto. Dalle urne pero' non esce il miglior arbitro Collina che invece della lotta scudetto si deve accontentare della lotta per la salvezza.

Insomma, tanta carne al fuoco, a rileggere la storia vengono i brividi se si pensa al revisionismo quotidiano. Sentite Ronaldo, checche' se ne dica, di cui faccio di nuovo mie le sue parole: "Ne ho viste tante e pensavo: ma questa non è possibile, ma questa cosa è pazzesca. Eppure succedeva. E tutti dietro a dirci: siete sempre a piangere. Alla fine mi ero convinto che dicessero la verità. Invece non era cosi''

Ma chi glielo faceva fare di rimanere a Milano nel periodo piu' caldo della piovra bianconera?

Ma fa niente perche' questa e' solo dietrologia e tanto gli errori si compensano, n'e'vvero?

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Friday, May 26, 2006

E' primavera, svegliatevi bambini

Mi sento in obbligo di dover ringraziare tutti per avermi reso partecipe della vostra corrispondenza epistolare. Peraltro interessante, ricca di spunti e senza dubbio integrante. Purtroppo la complessita' dell'argomento non mi permette di elencare nella brevita' di un post tutto cio' che penso e, esortandovi ad usare questo blog come mezzo trasmissivo di conoscenza, mi limito qui ad una povera serie di considerazioni:

- dove eravate, oh juventini e amati cugini, quando noialtri gridavamo al complotto mediatico e voi testardi vi appassionavate ascoltando le statistiche di Tosatti, leggendo gli editoriali di Cannavo', partecipando agli scoop di Piccinini?

- dove eravate, gentili compagni di passione, quando noialtri parlavamo di favori arbitrali, di sorteggi integrali, di conflitti d'interesse e quant'altro?

- dove eravate, nel '98, quando Mentana e Costanzo si sentirono in dovere di parlare straordinariamente di calcio su canale 5, quando Santoro dedico' una puntata intera di Moby Dick a Lucky Luciano con gli ospiti in studio che ebbero il coraggio di nominarlo a mezz'ora dalla fine della trasmissione?

Io osservo, prendo appunti e giro pagina. Mi rendo conto pero' con dispiacere che le vostre sdegnate urla giungono ormai scariche della potenza retorica che avrebbero avuto una decina di anni fa, se solo uno di voi avesse avuto il coraggio di aprire bocca ed ammettere il marcio che c'era dietro squadre come il Milan e la Juventus.

Concludo dicendo che purtroppo nulla o poco cambiera', cio' che e' sicuro e' che se giustizia e onore esistessero (ma che dico, siamo in Italia), per come stanno ora le cose, l'Italia non andrebbe ai mondiali e la Juventus sarebbe radiata dal calcio.

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Thursday, May 25, 2006

PRETENDO LO STESSO SDEGNO

Se Moggi va in galera e la Juventus in serie B pretendo almeno lo stesso trattamento per Galliani ed il Milan, in attesa che venga messo sotto controllo anche il telefono dei dirigenti interisti...
PS:gnè credo sia il caso di aggiornarei i link qua a destra...quanto meno scrivi mondo juve-milan....

Il 19 aprile 2005 Meani telefona ad Adriano Galliani, «il quale ne approfitta per chiedergli se ha parlato con i designatori, ricevendo non solo risposta positiva dal Meani ma anche l’energico richiamo fatto sia a Bergamo che a Mazzei (designatore degli assistenti, ndr), tant’è che per il prossimo incontro con il Chievo è stato designato l’assistente Puglisi». Galliani sapeva dunque quale fosse la procedura per ottenere designazioni favorevoli. Del resto, quale fosse il tenore delle «pressioni» esercitate dai rossoneri, emerge proprio dalla trascrizione della conversazione tra lo stesso Meani e Mazzei dopo Siena-Milan del 17 aprile 2005 finita 2-1, nel corso della quale il dirigente milanista si lamenta del guardalinee Baglioni che aveva annullato un gol. «Che cazzo! Io questo proprio non lo voglio no! Non l’ho mai chiesto nè voluto! Questo è uno... oltretutto adesso mi dice di stare molto attenti eh! Di non sbagliare perché Galliani è furibondo! Quindi digli di stare molto attenti da qui alla fine del campionato... quindi anche mercoledì cercate di mandare due intelligenti... ». I due si parlano nuovamente dopo pochi minuti. Meani: «Adesso state attenti, state attenti perché è super velenoso, mandateci gente, perché ormai... mandateci anche a noi un po’ il Consolo della situazione, non è che lo mandi sempre a Torino... hai capito?». Mazzei: «Sì, no, no, no te lo mando, non è che... ci mancherebbe.."

Mentre Moggi contava su Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, Meani si affidava al segretario della commissione arbitrale Manfredi Martino. Due giorni prima di Milan-Chievo «Meani riceve un sms da Martino che gli comunica che l’arbitro sarà Paparesta e gli assistenti Puglisi e Gemignani». Puglisi appare per il dirigente rossonero un «uomo di fiducia»: era stato proprio lui, alla vigilia di Milan-Inter di Champions League ad affermare al telefono "l’importante è che noi riusciamo a fargli il culo a ’sti interisti". E infatti, dopo aver ricevuto l’sms Meani esulta. «Chiama l’assistente Babini —si legge nell’informativa — e con tono trionfante gli comunica che le sue lamentele (dopo Siena- Milan, ndr) hanno avuto l’effetto desiderato: "...dopo la purga arriva... arriva la medicina..." e alla richiesta di ulteriori precisazioni replica "...siccome si sono cagati addosso, allora mandiamogli i suoi amici"».
Il dossier a Letta: Il 27 aprile 2005 Galliani chiama Meani «per avvisarlo di riferire all’arbitro Paparesta "che il dossier è nelle mani del sottosegretario Gianni Letta", dopo che in proposito gli aveva specificato "che questa mattina mi ha chiamato, m’ha detto che conosce la vicenda che interverrà!". Il contenuto del dossier non è specificato. Ma nell’informativa c’è la telefonata fatta due minuti dopo da Meani e Paparesta «per informarlo di quanto Galliani gli aveva riferito». Dopodiché, Meani esterna le sue considerazione sull’attuale situazione del mondo arbitrale, "... e bisogna un po’ cambiare, bisogna un pochettino cambiare il vento però!"... Il dirigente milanista, infine, invita l’arbitro a contattare il presidente Galliani per ringraziarlo del suo interessamento per la vicenda che lo riguarda».
Lorenzo Salvia e Fiorenza Sarzanini

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Monday, May 15, 2006

IAQUINTA

Nome nuovo nell'ambito del calcio scommesse, nel campionato appena passato fu messo fuori rosa dall'Udinese per questioni contrattuali, in quanto richiesto niente meno che dal Barcellona.

Non gioco' solo contro la Juventus, nel momento di forma migliore.

Mi chiedo due cose:

- a quali procuratori e' legato?

- se convochiamo uno come Iaquinta (non certo la crema cel calcio mondiale), i Cassano cosa ce li abbiamo a fare?

Morale: spiacente ma quest'Italia mi sta sempre piu' antipatica ed il mio pessimismo sta raggiungendo vette impensabili.

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Friday, May 12, 2006

Guarda guarda chi c'era dietro Ceccarini...

Non ce l'ho con Moggi, anzi oggi che tutti i farisei del giornalismo sportivo hanno l'ardore di deridere questo scomodo padrino ormai in miseria devo dire che mi fa quasi compassione...
ce l'ho con le anime candide che si stupiscono di chi fosse quel personaggio, che lanciano strali contro chi infanga il buon nome della Vecchia Signora (dimenticando che Moggi fu chiamato dalla famiglia Agnelli proprio per garantirsi vittorie senza investire più una lira) o fuggono in un sibilllino "se ci fosse stato l'Avvocato non sarebbe successo" (leggi: con Agnelli al potere non si sarebbe permessa una tale fuga di notizie)...Ma tanto è, e così non ci resta che festeggiare la Coppa Italia, con il dolce corollario di una Supercoppa italiana da disputare il prossimo anno con una squadra in serie B...
Quanto al titolo del blog, non so se Gnegno l'aveva già rivangato, ma il designatore dello scudetto del '98 era quel Baldas che oggi riceve indicazioni da Moggi su come commentare la supermoviola del Processo di Biscardi...

Gné, da parte mia, ti lascio mano libera sul blog, ma tieni conto che se scrivo poco è solo per un problema di tempo, non perché ritenga l'esperienza esaurita... se vuoi puoi scrivere in inglese, allargare l'accesso ad altri, ma sinceramente mi va di continuare a scriverci

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Thursday, May 11, 2006

BANANA REPUBLIC VII

Allora, e' dura, ma proviamo comunque a riassumere:

- Moggi prima di tutto aggiustava le partite attraverso l'aiuto di Pairetto come designatore e di altri arbitri importanti che quindi si trovavano poi a fare carriera (sembra che Facchetti sia in possesso di un cd in cui ci siano registrate conversazioni con Nucini, il quale denuncia i malaffari dell'ambiente arbitri).

- Le carriere degli arbitri venivano gestite attraverso cuginanze capillari: nel privato attraverso la corruzione indiretta (promozioni o bocciature) delle designazioni e probabilmente (non e' stato ancora provato) attraverso la corruzione diretta poi, udite udite, nella legittimazione pubblica attraverso i moviolisti ed i giornalisti. Avreste mai dubitato di Tosatti, Piccinini e Biscardi?!

- A livello tecnico-legislativo le cuginanze arrivavano a toccare anche ministeri, federazioni e forze dell'ordine, le cui beneficienze non hanno bisogno di essere spiegate. Addirittura Moggi decideva le convocazioni della nazionale, con conseguenze disastrose per la stessa: perche' non Panucci, perche' non Cassano? Perche' Legrottaglie? ecc... Se Moggi e Giraudo stessi considerassero Lippi un idiota, come vi sentireste in prospettiva mondiale?

- Il tutto con il colpevole benestare della proprieta' juventina, non allo scuro di nulla come ci vogliono far credere, ma protagonista assoluta delle magagne moggiane, con gli Agnelli in prima fila. L'operazione mediatica "mi rifaccio una verginita' " riuscira' a dare i suoi frutti?

- La Gea attraverso la sua posizione dominante (non ci sono leggi al riguardo) purtroppo faceva il resto.

- Una domanda: il titolo Juve in borsa la settimana prima delle intercettazioni e' cresciuto con percentuali vertiginose nonostante le sconfitte e la diminuzione del vantaggio della ex-signora sul Milan. Ora sta scendendo clamorosamente di nuovo, come le leggi economiche vogliono. Chi ha manovrato in gran segreto, chi si e' reso protagonista dell'ipotizzabile crimine dell'aggiottaggio?

- In questi giorni si sta materializzando un altro scandalo, quello delle scommesse, naturalmente con giocatori juventini coinvolti. (Non voglio fare il moralista con Vialli e Padovano).

- Due parole sul doping: vi ricordo l'inchiesta sulla juve e vi invito a leggere la sentenza e poi serenamente trarre le vostre conclusioni, io mi sono stancato di provare ad aprirvi gli occhi.

- Sembra che ne esca bene solo l'Inter se, come e' vero (e come e' intuibile), uscira' fuori anche il nome di Galliani. Mi ricredo su Moratti: a questo punto e' giusto che rimanga, non tutte le responsabilita' sono sue.

Conclusioni: il calcio italiano e' uno schifo, e questo si sapeva. Ma gli ultimi 12-15 anni juventini superano ogni immaginazione.
Ora credo che ci siano da adottare dei provvedimenti efficaci, ne suggerisco due:

- la retrocessione della Juve e' necessaria, le dimissioni di Lippi dovute.

p.s. intanto la coppa Italia e' senza macchia

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Monday, May 08, 2006

Times, they are changing II

Cari amici, vi invito di nuovo a proporre cambiamenti per il nostro blog.

Qui l'ambiente e' troppo stantio.

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Sunday, May 07, 2006

Ueh! Lucia'...


sopra: tre uomini e una palla


Si era eletto a paladino della giustizia ed ora e' parte integrante del sistema contro il quale si era scontrato in modo anticonformistico, tra critiche ipocrite e apprezzamenti di lealta' giustificati.

Niente di piu' sintomatico dell'italianita' mediocre.

E' ora, come direbbe Frassica, di mettere le puntine sulle i.

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Friday, May 05, 2006

C.V.D.


nella foto: juve cinica, la solita inter.


Sono felice perche' finalmente qualcosa e' venuto fuori. Sono triste perche' sono convinto che c'e' molto di piu' che non sapremo mai.

Per il resto, sulla parte destra trovate dati oggettivi (mondo juve) e in archivio quello che ho sempre pensato e si e' rivelato esatto.

cvd

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Thursday, May 04, 2006

Times, they are changing



Allora ragazzi, 'sto blog e' vecchio ed io ho bisogno di rinnovamento altrimenti mi annoio.

Ci sono due soluzioni:

- apro un blog mio da un'altra parte, magari in inglese e questo lo lasciamo inghiottire ai buchi neri della rete

- continuo qui, getto le vostre chiavi e me lo personalizzo come voglio

Ditemi voi e fate presto.

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Germania 2006

Fra tutte le intercettazioni telefoniche delle conversazioni di Lucky Luciano, la piu' esilarante e' sicuramente quella che riguarda Lippi. Eccone uno stralcio (da gazzetta.it):

(...) riguarda la Nazionale. Lippi è cittì da poche settimane, ha perso malamente l’amichevole in Islanda. Giraudo, che lo conosce bene, è categorico: “Marcello non va da nessuna parte, non arriva neanche ai Mondiali”.
Moggi: "Comunque ti dico una cosa, si sta raccomandando come un cane".
G: "Lui?".
M: "Madonna, m’ha telefonato...".
G: "Perché adesso ha paura".
M: "Ha paura".
G: "Luciano, io ti dico cosa succede a lui, lui nel giro di dieci mesi ha dieci giocatori importanti contro. Non vogliono più andare in Nazionale, ha la stampa tutta contro. Non c’è storia, non c’ha proprio il carattere lui per fare quel mestiere. Tutti contro, guarda!".
M: "No, no, poi vuole fare le invenzioni, e via".

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Wednesday, May 03, 2006

Crash

Crash e' un film sul razzismo, tecnicamente molto bello, ma, come al solito succede in questi casi, americanamente ipocrita e superficiale. Non mi sorprende quindi che un evento come quello degli Oscar, sempre piu' paragonabile al Sanremo nostrano, ne abbia tributato l'eccellenza come miglior film.

E' apprezzabile che l'America tenti di riconciliarsi con se stessa, con il suo razzismo e con le sue prblematiche di integrazione, peccato che come al solito il metodo sia quello soggettivamente etnocentrico dell'intolleranza.
Il tentativo e' quello palese di creare personaggi neutrali, che non siano ne' eroi ne' antieroi, ma entrambe le cose allo stesso tempo. A parte la struttura stilnovistica del film (l'inizio con la fine e la riconciliazione finale della fine con l'inizio) , per altro stantia dopo The killing e Pulp Fiction, il tentativo e' una forma riuscita di fregatura mediatica nei confronti dello spettatore.
Ma quale riconciliazione? Dopo le guerre, dopo gli attacchi terroristici siamo ancora piu' razzisti di prima! E' questo il messaggio della redenzione del poliziotto Matt Dillon (personaggio in qualche modo centrale e sul piano recitativo migliore del film, pensate un po'), il quale quasi si fa compatire nel salvare la vita alla donna di colore di cui aveva abusato precedentemente attraverso la sua autorita'. E' questo il messaggio del borghese di colore che, di fronte ad un fratello che gli voleva rubare l'auto dice: "You embarass me", attraverso quello che fate, negri, mi imbarazzate di fronte ai miei colleghi bianchi. Come se il male fosse da una parte sola.
Insomma la solita "melting pot" di finto buonismo che fa scatenare guerre a destra e a manca, un buonismo da Oscar.

nota tecnica: nel cinema il male va descritto per quello che e', non ci sono vie di scampo, altrimenti si rischia l'ipocrisia (a meno che essa non sia voluta, come in Crash). Per questo Salo' rimane un capolavoro assoluto.

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Tuesday, May 02, 2006

Italia, Forza




Come esimermi dal commentare lo stage azzurro? A proposito, fa sorridere che anche i nostri calciatori siano in un certo senso degli stagisti precari, almeno in questo caso.

Come tutti ben sapete sono stato sempre molto pessimista per quanto riguarda la spedizione italiana in Germania e lo sono a maggior ragione, ancor di piu' ora, dopo la conferenza stampa dell' idolatrato Lippi.

Sembra in pratica che andremo in Germania con i reduci (reduci e' proprio la definizione giusta) del mondiale di Korea e Giappone e per fortuna che il Bobone nazionale si sia infortunato giusto in tempo per non essere convocato, che dio ce la mandi buona.

Dovremo comunque sciropparci di nuovo gente come Del Piero sul quale tra l'altro potrei scrivere un trattatello o un pamphlet breve pregni di eclatanti imprese sportive. Per carita' un buon uomo, come negarlo, ma pur sempre uno che con il calcio ha poco a che fare. E che io possa scampare dai commenti di qualche juventino che, annebbiato dalla mediocrita' giornalistica italiana, mi venga a suggerire le statistiche ed i suoi gol segnati quest'anno. Lasciamo perdere.

Sembra che affideremo le nostre speranze a Totti, detto er pupone, ancora convalescente da un brutto infortunio. Mi chiedo se riuscira' a riprendere sicurezza ed a giocare tranquillo anche quando il Poulsen di turno puntera' dritto alle caviglie, alla faccia della tolleranza zero.

Certo ci sara' Toni, speriamo che si confermi ai mondiali e non sia la solita meteora. Poi Lucarelli ed Inzaghi, due campioni certo, ma se consideriamo che in panchina il Brasile avra' uno tra Robinho e Adriano, be' non troverei motivi di ottimismo.

A centrocampo ci sara' uno spompatissimo Pirlo, colui che dovra' essere il faro sembra che non ce la faccia piu'. Considerando che il Milan vuole vincere le ultime tre partite arrivera' ancora piu' sfinito al raduno mondiale e dovremo sperare nel Milan Lab, pensate un po' (poveri milanisti aggrappati al sogno scudetto, devono sperare nella prossima giornata per recuperare altrimenti e' fatta, visto che l'ultima giornata la Juve si trovera' di fronte un'altra succursale Gea, la Reggina ndr).

Di fianco a Pirlo Gattuso, insomma non proprio la crema del calcio mondiale. Provate a paragonarlo a Gerrard. Sulle fasce un altro a corto di energie come Camoranesi (sul quale molto punta Lippi, figuriamoci) e quindi lascio a voi ogni altra considerazione.

La difesa, be', e' quella che e', in teoria la piu' forte al mondo, in teoria naturalmente. Perche' credo che anche quella inglese non sia male e che comunque non bisogna affidarsi ai singoli reparti. Sembra banale, ma e' vero che ci si difende o si attacca sempre in undici. Abbiamo visto in passato che anche il Brasile con Roque Junior se vuole difendersi e' capace di farlo.

Infine Buffon, altro triste capitolo: il ragazzo non viene certo da una stagione eccellente, anzi forse e' la peggiore di sempre.

Che dire insomma, loro vogliono fare gruppo, ma sembra strano che dopo anni di professionismo non abbiano ancora capito che con le vittorie si fa il gruppo e che, viceversa, non necesariamente si riesce a vincere quando c'e' il gruppo.

Per questo dico che gente come Cassano (in assoluto il giocatore italiano piu' forte in circolazione) vada convocata sempre.

Non vedo l'ora pero' di ascoltare i commenti dei giornalisti italiani che come durante ogni campionato mondiale, alla prima sconfitta italiana nel girone eliminatorio, ci ricorderanno come successe lo stesso nell' 82 e di come andammo poi a vincere i mondiali di Spagna.

Senza pero' ricordarci anche che in quella squadra ci fossero dei veri campioni e non delle mezze seghe come nella nazionale odierna. Non ultimo Paolo Rossi, il quale tra l'altro veniva da due anni di inattivita' per squalifica. Altro che la pancetta del pibe de Bari.

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