Tuesday, November 21, 2006

Tristezza prendimi e portami via


nella foto: il nichilismo esistenziale



Visto che l'Inter non fa altro che vincere seminando spettacolo (come vedete andiamo un po' in controtendenza rispetto a tutti i media sportivi italiani), che il Milan continua a giocare da cani con una difesa ed un centrocampo da reduci, non facendo pero' preoccupare a dovere i propri dirigenti vista la posizione in zona retrocessione, alla faccia del complotto (andiamo in controtendenza anche in questo caso come potete vedere), visto che la Roma ed il Palermo stanno facendo la loro umile parte di sparring partners del campionato italiano ed infine visto che la Juve in serie B non fa altro che seminare il panico nei confronti degli arrendevoli avversari di turno che di conseguenza si immolano al volere della Signora, be', altro non rimane che continuare a seguire le esilaranti vicende processuali di Moggi&Co., i quali saranno probabilmente rinviati a giudizio per, udite udite, "associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza tramite minaccia e violenza privata".

Il che significa che costoro non solo pilotavano le partite, ma lo facevano con metodi prettamente mafiosi, alla qual cosa avrei certamente preferito una corruzione semplice, con valige piene di soldi alla mano, sarebbe stato certamente piu' signorile. Invece qui siamo di fronte ad una vera e propria mafia che seguiva alla lettera il famoso proverbio siciliano "Cumanna' e' meglio ca' futte". Considerando che nemmeno a "futtere" erano tanto bravi, viste le spese folli di Moggi J. che non e' riuscito a portarsi a letto Ilaria D'Amico neanche con cena da diecimila euro ed aereo privato, direzione Parigi (prima e seconda accomodante versione dei fatti). Fermo restando che comunque la brava presentatrice (amica intima per chi non lo sapesse di Monica Bellucci, prototipo perfetto del sesso femminile, ovvero sexy e silenziosa) non e' che sia tutto questo gran che di donna e che e' stata elevata ad icona sexy solo dallo stimolo autoriproduttivo del sistema televisivo, pronto a celebrare se stesso per poi rivendercelo a prezzi stragonfiati. Tra l'altro la mia simpatia per la suddetta non raggiunge picchi altissimi, soprattutto alla luce del fatto che ho appena descritto: per intenderci, dopo che il figliol prodigo avesse fatto una corte cosi' spregiudicata, la lei un contentino gliel'avrebbe anche potuto dare. La maleducata e direi poco elegante e' stata la signorina che da novella fatima ha accettato un invito tanto galante, salvo poi sottrarsi ai suoi doveri.
Se il concetto non e' ancora chiaro, mi spiego meglio: da parte nostra la Ilaria D'Amico avrebbe avuto molto piu' rispetto se si fosse concessa al bruttissimo Moggi J., anziche' accettare di volare con lui privatamente a Parigi allo scopo di scroccare una cena di pesce al lume della torre Eiffel. Che cosa si credeva andassero a fare, a Parigi? Invece i beceri giornalisti o i media tutti a pontificare sul basso stile Moggiano mentre nessuno si e' accorto di quanto becera fosse la nostra cara figa di lusso.

Ma tant'e', il discorso sulla donna italiana ipocritamente sessuofoba ve lo risparmio. In questo blog siamo obiettivi.

L'ultima nota la vorrei celebrare in onore del buon Spalletti, altro simbolo dell'ipocrisia italiana elevata all'ennesima potenza. Le nostre formalita' sono cosi' adulterate e manipolate da una cultura prettamente demagogica e politicamente corretta (ovvero buonista) che sono riuscite a produrre come risultato un allenatore tristissimo per aver vinto 7 a 0. E' veramente deprimente vedere un povero cristo che si va a scusare falsamente rattristito con i dirigenti della squadra avversaria, poco prima umiliata sul campo. L'atteggiamento e' cosi' falso e buonista da farci suscitare le ire piu' vereconde perche', signori miei, quello era un gesto per prima cosa palesemente ipocrita e per seconda strettamente necessario.

Ipocrita perche' sfido qualsiasi allenatore ad essere dispiaciuto nel battere un avversario per sette a gol a zero, soprattutto pensando ai titoloni del giorno dopo, che altro non faranno che aumentare la propria dose di autostima settimanale ed in ogni caso magari un anno o qualcosina in piu' di contratto plurimilionario. D'altra parte tutti i pensieri del buon Spalletti trasparivano dal suo atteggiamento da cane bastonato e, come dice il proverbio, un'immagine vale mille parole.
Strettamente necessario perche' le regole non scritte del mondo calcistico italiano impongono che un pover'uomo sia pentito di gesti efferati come quello di insegnare alla propria squadra di far gol, che e' tra l'altro quello per cui e' pagato. Lo stesso discorso vale per le confessioni che si fanno dai nostri perversi pretazzi, l'importante non e' essere convinti di essere pentiti, perche' lo si puo' essere privatamente, l'importante e' confessarlo.

Ma di nuovo vi risparmio il discorso sulla cultura italiana, fatta di riti sociali a volte importanti e piu' spesso superflui e anzi deleteri.

Qui si parla di calcio, l'effimero lasciamolo agli altri.

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