Tuesday, October 10, 2006

Maledetta Comunicazione - parte terza

Sembra proprio che il garante non ci voglia far vedere il servizio realizzato dalle Iene sui parlamentari che usano sostanze stupefacenti, piu' erba che cocaina, beninteso. Sembra che secondo lo studio demoscopico dei giornalisti in black su 50 parlamentari 16 fossero positivi, da cui la statistica del poco piu' del 30% di drogati in parlamento.

Bando ai moralismi di chi, da una parte dice che questi non dovrebbero piu' sedere in parlamento (perche' invece non cambiare la legge sulle droghe leggere invece?) e bando soprattutto ai geni che affermano d'altra parte che tutti sapessero della situazione legale in parlamento (e allora? Se tutti sanno, perche' non fare in nomi? Oppure l'omerta' la fa da padrona?).

Una considerazione: il fattaccio e' sotto gli occhi di tutti, ma ora ce la prendiamo con Le Iene che hanno usato metodi poco ortodossi per ricavare informazioni diciamo per lo meno "importanti". Mi ricorda un po' l'affare Inter-De Santis, dove si accusa l'Inter di aver agito illegalmente, pur rimanendo grave i fatti oggetto d'indagine. Mi ricorda pure la difesa di quel professore di Camerino, Capezzano, il quale si difese dall'accusa di adescare studentesse nel suo ufficio in cambio di esami appellandosi alla privacy e affermando che l'appropriazione delle cassette pornografiche fosse avvenuta in modo, come si dice, "indebito" (giusto il termine o no, amici avvocati?).

Naturalmente se tutto fosse lecito per assurdo, allora, anche la tortura avrebbe un senso, se utile ai fini delle indagini, ma ancora i diritti fondamentali piu' ristretti li vogliamo rispettare. Pero' che dire ad esempio di Clinton, il quale fu protagonista del sexgate piu' famoso del secolo, che non si appello' per nulla alla privacy e rispose pubblicamente alle accuse?

Certo ho fatto un gran calderone di eventi diversi, pero' il servizio delle Iene avrei proprio voglia di guardarmelo.

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