Sunday, September 03, 2006

Good night and good luck

Ero ancora con la pancia piena di una buonissima amatriciana (cucinata da me, naturalmente) e colto da una continua flautolenza, quando a rovinarmi la buona notte ci ha pensato un articolo nel quale mi sono imbattuto quando ormai mi stavo rimboccando le coperte.

Ebbene a Cernobbio si sono riuniti nella versione junior del workshop Ambrosetti quelli che il colonnista definisce i leader del domani. A parte che gia' mi immagino l'ambientino del meeting, al quale tra l'altro hanno partecipato grandi nomi, ma rabbrividisco se penso al dressing-code dei vari montezemoli: cravatte rosa fosforescente annodate in poco eleganti composizioni barocche da 4-5 etti, volgarissimi gessati versione gangster accoppiati a sopracciglia rifatte versione per lui e per lei, orologioni da muro portati al polso in nonchalance, camicione con colli imbarazzanti a quattro bottoni e scacchi giganti, insomma, non proprio il meglio dello stile made in Italy. In pratica, questo meeting mi sa tanto di massoneria legalizzata in cui i carbonari si incontrano in un festival dell'ipocrisia. Ma questa e' solo una sensazione personale dovuta probabilmente alla cena poco leggera.

Venendo ai fatti, viste le premesse, mi ha stupito la profondita' di alcuni concetti espressi in questo incontro (workshop appunto, come lo chiamano oggi i turisti della lingua inglese), molti dei quali erano delle vere e proprie pillole di saggezza, alla faccia della cultura popular-volgare.
Tra tutti i bocconiani e i vari portatori multipli (ma sani) di master milionari e quant'altro, il commento che piu' ci ha fatto riflettere, e' stato quello di Isabella Stanca, figlia minore di lui, proprio lui, il ministro Stanca. La ventiquattrenne manager ex-bocconiana, cosi' la definisce l'inviato (ma l'Italia non era il paese degli stage gratutiti e della schiavitu' moderna? Forse ci stiamo sbagliando, la ripresa c'e', e si vede), tra lo stupore generale per tanto anticonformismo si e' permessa di dire brillantemente (come si addice a questi geniacci giovani e rampanti) rivolgendesi ad un rappresentante cinese:

«Lei da un lato ha detto che in Cina c’è la pace sociale e dall’altro che esiste un divario immenso tra chi vive in città e nelle campagne. Uno squilibrio che mal s’adatta a una società stabile»

Un intervento veramente brillante e certamente intelligente che ha fatto sospirare la platea tutta che, probabilmente, prima di questa geniale uscita non era consapevole delle sfide che la nostra societa' moderna ci offrira' in futuro. Per un secondo mi sono chiesto se il giornalista fosse un amico di famiglia o se stesse solamente cercando di sviolinarla, la famiglia. Poi mi sono ripreso immediatamente realizzando l'importanza di una tale affermazione, rammaricandomi di averla compresa in ritardo e, rassegnato al mio destino di incapace, mi sono prostrato alla futura dirigente.

Di fronte a cotanta saggezza non posso che constatare come i soldi spesi per il diritto allo studio siano stati certamente proficui e, una volta di piu' posso finalmente andare a letto piu' tranquillo e rinfrancato, pensando beatamente alla classe dirigente del futuro.

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