Monday, June 12, 2006

URLO MUNDIAL


Italia - Ghana 2 - 0 (guarda che faccia!)


Il catastrofismo con il quale mi apprestavo a guardare l'esordio mondiale si e' lentamente trasformato in cauto ottimismo durante il primo tempo.

L'Italia aveva iniziato bene, con ogni giocatore che faceva le cose per le quali era stato chiamato in causa. I terzini spingevano bene, anche se Grosso e' stato assai deludente: arrivava in fondo solo per il gusto di rovinare il bello costruito e difendeva come una scimmia scoordinata. Meglio Zaccardo, ma pensavo a quanto Panucci fosse frustrato e felice davanti alla tv in qualche villaggio turistico in zone tropicali.

Totti in gran recupero faceva i passaggi di prima per i quali e' famoso e Toni si confermava il campione che e'. Gilardino invece era sprecato nel giocare largo e di nuovo pensavo a Cassano che probabilmente guardava la partita a Bari vecchia con qualche pregiudicato, un panino al salame, una birra fredda e rutto libero.

Gli altri nella media con De Rossi che ancora non capiva a che punto arriva la fisicita' nel giuoco del calcio. Grande comunque era la gioia al gol di Pirlo, incentivato a tirare dalle mie urla mazzoniane mentre si apprestava a scoccare l'1 a 0.

Poi pero' la gioia si e' trasformata in rabbia durante il secondo tempo, considerando anche che contro quest'inguardabile Ghana la difesa aveva sofferto non poco anche nel primo tempo, e se a tirare fosse stato Ronaldinho invece di Pappoe...

La mentalita' italiana e' riemersa prepotentemente attraverso gli ordini di Lippi: ai terzini di non azzardarsi piu' a correre verso la porta avversaria e con il resto della squadra a tuffarsi ad ogni minimo fallo ed a cercare inutilmente di perdere tempo per portare in cascina quel preziosissimo 1 a 0.

Ma cosi' siamo fatti, siamo italiani e ci accontentiamo di poco, tiriamo a campare, non investiamo in ricerca, verniciamo i parafanghi delle Tipo e le spacciamo per modelli nuovi, approssimiamo per eccesso i bilanci e falsifichiamo i passaporti, creiamo cupole di ogni tipo, ci arrangiamo alla bene e meglio e poi diventiamo famosi per la nostra fantasia e spensieratezza. Il tutto per non tribolare e faticare. Ma restiamo dei perdenti.

Ben venga il secondo gol, ma di piu' avremmo dovuto fare: la Repubblica Ceca aveva vinto 3 a 0 e la battaglia per il primo posto nel girone vale una finale. Questa classicissima italietta mascherata da Galacticos contro un Brasile assatanato potra' fare ben poco. Si e' rischiato e si e' vinto, ringraziando dio, ma il rigore c'era e sull'1 a 1 avremmo giocato in dieci contro undici.

Vada per la prima, ma da qui in avanti preferirei non vedere piu' quest'atteggiamento da perdenti nati, le scenate da calcio colombiano e l'isteria tipicamente italiana.

L'ultima considerazione su Del Piero: per la prima volta anziche' rabbia ho provato pieta' per questo povero ex-giocatore, piu' impaurito di un coniglio bagnato e meno fantasioso di un pittore di nature morte. In dieci minuti e' riuscito a perdere 3 palloni ed a fallire un paio di dribbling: numeri da guinnes dei primati. Spero che la compassione di casa Italia ci risparmi altri tristi spettacoli come quello di oggi.

Insomma, per ora, l'urlo mundial rimane strozzato in gola.

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