Ho visto Lippi ai mondiali, Cassano in panchina. La classica staffetta del pibe de Bari con uno qualsiasi degli antichi campioni acciaccati della vecchia generazione.
Le solite dicotomie, non insieme, o l'uno o l'altro. Lippi che decide per il vecchio, tenendo in panca il fenomeno che durante l'anno ha giocato poco. Il fenomeno entra e risolve una partita iniziata male, ma Lippi il tesdardo toscanaccio non cambia idea.
Usciamo per un soffio, quando sembrava fatta, con noi a braccetto il rimpianto di non aver dato il massimo, la fortuna (in senso neutro, latino) ci e' stata avversa di nuovo, una nuova occasione persa per un'Italia dalle grandi aspettative, divenute per l'ennesima volta tenere illusioni.
Piu' di tutti il rimpianto di non aver visto giocare ancora una volta chi lo meritava davvero, Cassano, il tamarro di Bari vecchia e' l'unico che sorride, questa volta non e' lui a piangere. Lui lo sapeva prima e in fondo, chissenefrega, quest'Italia non si meritava certo una coppa del mondo.
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