Monday, May 10, 2010

Postulante



Mi chiedo se Eugenio Scalfari si renda conto del fatto che quello che dice (e scrive) non ha rilevanza storica alcuna in quanto si riferisce a fenomeni piuttosto ovvi. Naturalmente la risposta è no, altrimenti non si spiegherebbe la sua personalissima convinzione di fare delle analisi così argute. I picchi più alti li ha raggiunti a mio parere quando a CheTempoCheFa ha detto (tra le altre):

- "Una cultura non muore immediatamente come quando si spegne la luce, ma richiede molti anni."

- "Sui telefoni oggi si scrive 'x' per dire 'per'."

- "I contemporanei di oggi non si limitano a rifiutare i valori precedenti, ma li ignorano anche."

- "La parola stampata è ormai scomparsa
(ovvero: non si legge più come una volta)."

Insomma, tutto il bagaglio di luoghi comuni che qui ci troviamo spesso a combattere e che, evidentemente, sono difficili da distruggere anche quando si annidano nelle menti di chi viene considerato (a torto) un intellettuale. Ne concludo che il signor Scalfari probabilmente viva ormai in una cupola di vetro (da cui si deduce anche il suo mummifico aspetto e l'eccelso mantenimento della sua forma) isolato dal mondo ed immerso inesorabilmente nel suo compiacimento autoconsolatorio.

Da notare è quindi come la sua autorevolezza intellettuale sia solo formale e per niente sostanziale in quanto sopravvive solo grazie al potere che l'uomo esercita. Ne è prova la solita maniera con la quale viene riverito costantemente da tutti gli interlocutori con i quali si trova a confrontarsi (spesso suoi dipendenti).

Io, sono un fan di Aldo Busi.

Share/Bookmark

No comments:

Creative Commons License