Wednesday, May 06, 2009

Si fa presto a dire pirla



Dopo alcune ore di eccitato fermento si è capito che le foto del presidente del consiglio all'ormai famosa festa di compleanno, sono vere. Al di là delle prevedibili paternali che si possono fare sul mondo di internet, magari con superficiali considerazioni a riguardo della sua dubbia attendibilità, bisognerebbe limitarsi a sottolineare invece l'ironia che è emersa dalla rete (quindi, scusate se esagero, intelligenza) e soprattutto il raggiungimento socratico della verità che è avvenuto attraverso di essa. Infatti all'inizio il fermento era dovuto alla palese falsità delle foto che, a causa della loro pubblicazione televisiva, sembravano dei fotomontaggi fatti bene. Da qui il passaparola velocissimo e le accuse. In seguito poi, sono state pubblicate delle foto a definizione più alta e finalmente si è capito che non di fotomontaggi si trattava, bensì di ritocchi patinati forse un po' eccessivi. Insomma, si è passati dal falso soggettivo al vero oggettivo, raggiungendo a piccoli passi la verità.

Questo, per ricordare i fatti di ieri che dalla rete sono rimbalzati ai mezzi di informazione più tradizionali, dando spunto ai soliti studenti di scienze delle comunicazioni per nuovi strabilianti temi da disquisire nelle loro tesi.

Naturalmente però, la calma è stata ristabilita nel giro di una giornata con la consacrazione finale del vero attraverso quel programma finto giornalistico che si chiama Porta a Porta. Immaginiamo che, nel credere di dover andare di persona a ristabilire un po' di ragionevolezza nel mondo mediatico che per un attimo impercettibile aveva deviato dalla strada maestra, al presidente del consiglio sia bastata una telefonata per imporre la sua presenza . A questo proposito, vorrei fare due considerazioni.

1- Il presidente del consiglio, proprietario di tre reti televisive generaliste e di decine di quotidiani e riviste, può imporre la sua presenza in una trasmissione giornalistica di approfondimento della maggiore rete Rai per poter esporre ad un pubblico ampio le sue ragioni senza che gli sia chiesto alcunchè. Insomma, la Rai è solo un amplificatore governativo. Si sapeva, lo so, ma questa è una delle ragioni per cui siamo una nazione dal punto di vista dell'informazione solo parzialmente libera.

2- Ogni qualvolta il mondo mediatico non supporta in modo positivo l'operato del governo, il governo agisce in prima persona per ristabilire il corso delle opinioni, soprattutto in televisione, con mezzi sia pubblici che privati. Gli ultimi due casi sono lampanti: le critiche al terremoto sono costate l'epurazione temporanea di Vauro, il divorzio e le maldicenze sulla persona del presidente del consiglio invece hanno avuto bisogno di maniere un po' più forti, ovvero una presenza di due ore in prima persona in poltrona catodica.

Ma, in conclusione, questa è solo una becera scusa per parlare della conduzione del programma da parte del giornalista Bruno Vespa, il quale ha lo stesso status lavorativo di, per dire, Michele Santoro. Il primo però, a differenza di quello che di solito fa il secondo, appena iniziato il programma, dopo aver chiesto al presidente se fosse sorpreso del marasma creato dalle sue vicende famigliari, e dopo averlo lasciato spiegare le sue ragioni per alcuni minuti, ha messo da parte il fioretto e sguainato la sciabola facendo una domanda decisamente pungente, ai limiti dell'insolenza allorchè il presidente aveva chiesto se poteva continuare a raccontare un piccolo aneddoto: "Possiamo vedere una cosa prima?".

Un'intervista decisamente pungente, da vero watch-dog della politica.

Una volta c'erano i balconi, oggi la c'è la televisione. Una volta c'era il volantinaggio clandestino, oggi c'è internet.

Resistere, resistere, resistere.

Share/Bookmark

3 comments:

Anonymous said...

Vespasiano non è più un giornalista da anni ormai (in realtà non ricordo se e quando lo sia veramente stato). Ho visto solo pochi istanti della favolosa apparizione televisiva del nostro Presidente ("P"), quando ha rivolto una sviolinata improvvisa e miratissima a De Bortoli, il quale non ha ceduto alle lusinghe del P. ed è stato costretto (per rispetto della pubblica decenza più che dalla propria coscienza probabilmente) a dissentire dalla teoria berlusconiana della congettura messa in piedi dai soliti comunisti di Repubblica.

In tutto ciò credo che la sola cosa veramente fantastica sia che le vecchierelle cattoliche anche in questa situazione daranno pienamente ragione al nostro P., il quale è stato tradito da una banda di comunistelli radical-chic e da una troia. Ecco perchè il nostro P. è così convinto di non perdere i voti dei cattolici.

God Save our gorgeous P.

mauro

Urlo said...

Grande Mauro, condivido.

Anonymous said...

In tutto questo schifo almeno una confusa Juve acquista Diego. Bene...ora via Ranieri

Borio

Creative Commons License