Saturday, April 11, 2009

Ricominciamo

[update:

«Io lo so e ho le prove», poi butta lì: «Tutto nasce dal cemento, non esiste impero economico nel mezzogiorno che non veda il passaggio nelle costruzioni: appalti, cave, cemento, inerti, mattoni, impalcature, operai… So come è stata costruita mezza Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi e ville. A Castelvolturno nessuno dimentica le file dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia… attraversavano le terre costeggiate da contadini che mai avevano visto questi mammut di ferro e gomma… Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi…» (Gomorra, Roberto Saviano pag. 236)

«a nessuno, né dentro la Rai né nella cerchia della politica, è venuto in mente di biasimare o sanzionare le centinaia di ore di televisione leziosa e piagnona che hanno imbozzolato la tragedia del terremoto in un reticolo implacabile di buoni sentimenti, misurando ben più volentieri il diametro della "bontà nazionale" che quello dei pilastri sottodimensionati.» (Michele Serra) ]



Dopo i timidi avvicinamenti alle argute analisi del povero Aldo Grasso, il quale, costretto com'è a sorbirsi tutti i programmi televisivi messi a disposizione dai futuristici autori italiani è da sempre alla ricerca di improbabili significati tecnico-semantici, finalmente possiamo fieramente affermare e rinnovare il nostro personalissimo schifo per le sue, condividerete, inutili idee.

Stavolta, degna del più demagogico degli atteggiamenti perbenisti italiani, è stata la sua filippica nei confronti di Santoro e del baffuto ma sempre tenero Ruotolo, rei di avere scandalosamente speculato sulla tragedia del terremoto. La loro colpa, a detta dell'emerito critico (non si sa di cosa e, soprattutto, a quale titolo) sta nell'aver affrontato i problemi legati:

1- all'illegalità come causa suprema delle morti del terremoto (se si fosse costruito a norma le morti sarebbero state nulle),

2- all'inefficienza dei soccorsi causata della disorganizzazione degli stessi (il programma televisivo ha provato come non ci fosse un responsabile che coordinasse i soccorsi, nonostante Bertolaso impazzasse come al solito in tutti i tg, così come quando, nel prevedere pioggia egli allarma l'Italia intera per il rischio di alluvioni,

3- all'eventualità che si speculasse di nuovo mettendo in mano ad aziende come l'Impregilo (costruttrice del nuovissimo ospedale crollato a l'Aquila) le nuove leccornie costituite dai fondi che verranno distribuiti per la ricostruzione.

Tutto ciò senza che durante la trasmissione fosse neanche ricordato allo smemorato pubblico televisivo che i condoni del genio Tremonti hanno permesso di rendere legali costruzioni abusive che, essendo tali, probabilmente non rispettavano le norme antisismiche e che si sono dunque trasformate al primo brontolio sotterraneo nelle catacombe che abbiamo visto negli indegni reportage della maggior parte dei programmi televisivi.

Ma questa è l'Italia dell'irresponsabilità che prima specula e poi si piange addosso e poi si autoassolve per infine ri-speculare. Passando naturalmente attraverso il dolore democratico che coinvolge ipocritamente anche coloro che, in uno slancio di sensibilità accentuata, vogliono fermare il mondo, così come avevano predicato si facesse Ranieri e Spalletti i quali, con facce tristi e corrucciate, avevano auspicato l'inutile stop del campionato, in modo che i poveri sfollati in gita da campeggio non potessero neanche pensare per un'oretta al calcio .

Per fortuna però c'era Mourinho che, solita voce fuori dal coro, ha detto chiaramente che lo stop non avrebbe giovato a nessuno, anzi sarebbe stato un rito autoassolutivo di scarso buon gusto.

Ma lui è straniero, special e un pochino arrogante, e certi modi di fare italiani ancora non li ha digeriti.

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7 comments:

Anonymous said...

Lo stop del campionato di calcio rappresenta, da sempre, il massimo segno di solidarietà italiano alle vittime di qualunque cosa. Magari nessuno sarà ritenuto responsabile di qualcosa, però cavolo abbiamo fermato il campionato..

Poi si è visto Spalletti e la sua band domenica in che modo hanno onorato la memoria delle vittime del terremoto..

Siamo sempre di più un paese di merda, governato da gente di merda e, probabilmente, popolato da gente di merda.

mauro

Anonymous said...

Concordo...malinconicamente...ma concordo.
Borio

Anonymous said...

CONCORDO NELL'OSSERVARE CHE QUEI DEFICIENTI, TANTI CMQ MA NON TUTTI, STRAPAGATI ED OSANNATI ANCHE QUESTA VOLTA NON HANNO PERSO OCCASIONE X MOSTRARE IL PEGGIO DI LORO...SPALLETTI E LA ROMA FATE VERAMENTE VOMITARE...
FRANCESCO

Urlo said...

Io cari amici non seguo, ma che hanno fatto quelli della Roma?

Ho però visto le interviste piagnucolanti di Spalletti, il quale, nel ricordare che non bisogna cercare alibi, ha ricordato che l'alibi però c'è, riferendosi ad un calcio d'angolo inesistente dal quale poi è nato un gol.

Il massimo dell'ipocrisia inoltre supportata da una mimica facciale ridicola.

Uno schifo veramente.

Anonymous said...

SPALLETTI E' SEMPLICEMENTE L'ICONA DELL'IPOCRISIA...AVEVA RAGIONE IL MANCIO!!!NON LO SOPPORTO PIU' QUEL TOSCANO...FRUSTRATO DAL FATTO CHE NON DIGERISCE PIU' TOTTI MA COSTRETTO A MANDAR GIU' IL BOCCONE IN SILENZIO PERCHE' TOTTI E' LA ROMA...

Anonymous said...

Ma voi avevate mai visto marcorè che imita Di Pietro su Parla con Me?
Una cosa fantastica

Mauro

Urlo said...

Marcorè è bravo.

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