IL BLOG RITORNA!
Ammaliati dalle estasiate recensioni che negli ultimi tempi hanno anticipatamente coronato The Dark Night come uno dei migliori film del secolo, ci siamo anche noi precipitati al cinema per combattere contro la curiosità che inevitabilmente ci aveva sopraffatto leggendo tali ed innumerevoli complimenti.
Ci siamo quindi spogliati di ogni possibile pregiudizio negativo nei confronti dei film che danno vita ai fumetti e, noncuranti dei palesi tentativi pubblicitari pervenuti da ogni angolo mediatico, ci siamo precipitati a comprare il biglietto da 8 euro e 90 centesimi, cifra esosa, ma naturalmente giustificata dall'elevato numero di esplosioni alle quali abbiamo avuto la fortuna di assistere.
Ovviamente, l'inculata era dietro l'angolo.
Il film altro non è che l'apoteosi della più banale e scontata retorica paternalistica tipicamente americana, ora più che mai all'apice della sua pomposità dopo i flebili dubbi post 11 settembre. Infatti, sia i temi proposti che le risposte che vengono date dal film, fanno parte di un farfugliare più ampio e generale sul bene ed il male: da una parte Batman rappresenta il bene puro e incorruttibile, ovvero l'idea del bene. Dall'altra parte invece c'è il Joker, ovvero l'esatto opposto dell'eore, l'antieroe per antonomasia, il male puro. In questo crudele gioco tra opposti ideali non è difficile intuire la similitudine con la nostra realtà, dove inevitabilmente gli stessi ideali sono fantasie vere e proprie così come fantasie sono i personaggi che le rappresentano. In mezzo ai due autarchici ideali, per assurdo anche interdipendenti (l'uno non ha ragion d'essere senza l'altro) c'è Due Facce, personaggio naturalmente controverso (omen nomen sia nel fare che soprattutto nel suo essere fisicamente due facce, visto che diventa tale dopo essersi bruciato la metà sinistra del suo viso, trasformandosi nel cattivo di turno), il quale rappresenta inevitabilmente tutti noi poveri cristi, sempre in costante equilibrio tra l'essere ed il dover essere, tra il giusto principio e la lotta terrena per la sopravvivenza.
Nonostante ciò l'astuto Batman rimane sempre a metà strada tra un moderno James Bond (gadgets inclusi) ed un fumetto tipicamente caricaturale. L'essere fumetto poi, è una caratteristica che gli autori sfruttano ad arte soprattutto nei momenti in cui serve un deus ex machina che riprenda i fili della trama: è in questi momenti che il Batman inverosimile si lancia in acrobazie e azioni umanamente impossibili, risolvendo in questo modo situazioni che sarebbero rimaste altrimenti ingarbugliate (lo stesso vale per i dementi piani del Joker il quale, essendo sempre un passo avanti a tutti, più che sorpresa, sollecita nello spettatore un senso di impotenza nei confronti di chi scrive le sceneggiature).
Il massimo lo si raggiunge però quando il povero Morgan Freeman (ormai relegato a ruoli di supporto minimi e di discutibile carisma -ovvero, son finiti i tempi dei serial killer-) si chiede se sia etico e giusto spiare l'intera Gotham City solo per prendere il criminale più pericoloso. Qui il parallelo con la guerra al terrorismo e la caccia all'ormai simpatico Bin Laden non va neanche nominata, per rispetto nei confronti dell'intelligenza.
Insomma, se almeno il film non fosse stato così lungo e non ci avesse spinto a pregare per la sua fine già a partire dalla prima ora (delle due e mezza e più), una recensione più positiva se l'avrebbe certamente meritata.
Ma questo è decisamente troppo.
Sunday, August 03, 2008
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2 comments:
dopo secoli torno a vergare le pagine di questo blog di cui fui fautore.
concordo a pieno sul 90% di quanto hai scritto: troppo lungo, troppi deus ex machina, troppa retorica.
cosa salvo? il joker! sia il personaggio che l'interpretazione di ledger. proprio in relazione a quest'ultima temevo fosse la solita sbrodolata sull'attore morto (only the good dye young, no?), e invece devo ammettere che mi ha proprio inquietato. sporco, folle, disperato, autolesionista.
il che si ricollega con la visione di personaggio del joker: l'anarchia pura, finalizzata al desiderio di disordine e di smascheramento della viltà umana: alla fine lo sappiamo che nella relatà almeno una delle due navi sarebbe esplosa e quale per prima è solo un fatto marginale.
vince il buonismo, l'americanata, l'ideologia... ma lo spettatore "cagnarolo" come me si sarà sicuramente fatto solleticare l'inconscio dal joker
Sig. Di Rosa bentornato, spero che quest'inverno parteciperà spesso alle discussioni, sempre che frequenti siano anche i post naturalmente.
Anche secondo me il Joker è ben fatto, anche se il merito è forse soprattutto del trucco (idea di Ledger o di altri?).
Purtroppo anche quella di Ledger è diventata una scusa pubblicitaria e non importa quanto sia profondo il film o quanto arguta la sua morale, alla fine della fiera rimangono solo i calcoli: spendo tot in effetti speciali e attori, tot in pubblicità ed il risultato è tot di incassi con tot di profitti per la Warner.
Non è questione di moralismo, ma secondo me l'interpretazione definita 'magistrale' di Ledger o la bravura del regista (tutta da provare secondo il mio parere di non professionista) ed il resto altro non sono che specchietti per le allodole.
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