Tuesday, March 25, 2008

De Pallorum



Il campionato italiano di calcio si è fatto di nuovo interessante (non eccitante) dopo la sconfitta dell'Inter contro la Juventus e le trombe mediatiche cavalcano l'onda favorevole con squilli che però emanano sempre e solo la stessa nota. Oggi come ieri viene celebrata la crisi dell'Inter del nevrotico Moratti, il presidente più ricco, incapace e narcisista della storia del football italiano (come lo chiamerebbe Arrigo Sacchi), da una parte, mentre dall'altra (sponda rossonera) si annunciano pomposi ed esosissimi acquisti che probabilmente risolleveranno le sorti avverse di quest'annata disgraziata, sperando di non doversi accontentare della sola ed umile coppa Uefa.



Tutti ci ricordiamo dei titoloni che avevano previsto per almeno due anni l'approdo di Ronaldinho a Milano, tra cene segrete di procuratori caccia-quattrini e contratti clandestini di affitto di annessa villa sul lago. Ora la musica la si suona da almeno un anno per Drogba, l'ivoriano infelice che in quel di Chelsea sembra abbia perso la voglia di giocare dopo l'addio del suo mentore Mourinho (pur continuando a segnare gol a carrettate), mentre a Milano (naturalmente, di nuovo, sponda rossonera) troverebbe l'ambiente famigliare ideale e soprattutto la sua vecchia fiamma Elisabetta Canalis. Senza naturalmente dimenticare il sempreverde topos del ritorno di Shevchenko, dopo la dipartita forzata da quell'arpia ingrata della moglie.



Epperò non possono ritenersi felici allo stesso modo i milanesi nerazzurri, a detta della Gazzetta e del Corriere di oggi (come ieri) in crisi profonda e probabilmente irreversibile, nonostante i quattro punti-sicurezza di vantaggio sulla nevrastenica Roma.

Queste contraddizioni sollevate ad arte da autorevolissimi giornali italiani, non immuni da scandali quali quello della P2 e del Banco Ambrosiano (scandali che anzichè essere tali, sono uno status symbol che in Italia non si nega a nessuno) sollazzano i tifosi, aumentando la fierezza imprenditoriale di quelli milanisti ed il complesso di inferiorità di quelli interisti, rendendoli entrambi felici nel riconoscersi in tali lampanti caratteristiche.

Ci permettiamo qui di enfatizzare solo un paio di incongruenze: tutti questi fantomatici acquisti preannunciati da Galliani & Co. per bocca dei soliti fedelissimi giornalisti, come faranno ad andare in porto senza che il Milan partecipi nemmeno, ad oggi, alla Champions League? In questo caso dovrebbero piuttosto guardarsi dai richiami sonanti delle squadre spagnole, avide di campioni, che potrebbero persino strappare alla Milano da bere il campionissimo Kakà. D'altra parte è lo stesso giocatore a sottolineare il duro momento che la sua squadra sta attraversando e soprattutto l'interesse continuato del Real Madrid nei suoi confronti, parere evidentemente non tenuto in considerazione dai sempre attenti giornalisti altrimenti prodighi di critiche nei confronti dell'Inter. Stesso discorso vale per l'anticonformista pensiero di Zeman, il quale disse profeticamente che non fosse l'Inter a godere dei favori degli arbitri, sottintendendo che fosse invece un'altra squadra legata alla prima da una stretta parentela di cuginanza.

Inoltre, se è vero che l'Inter è in crisi nera e che Mancini ha le ore contate, e se è vero che l'Inter punta per il prossimo anno su Mourinho (a detta degli stessi giornali), allora, perchè non si pensa piuttosto ad un semplicemente logico approdo di Drogba all'Inter?


Misteri dell'informazione italiana.

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