Friday, February 01, 2008

W la Politica




Quando parlai della crisi di governo, dissi che il gesto con la mano ad indicare la pistola da parte di Barbato nei confronti di Cusumano (in parlamento) era un atteggiamento tipicamente mafioso che rifletteva la cultura appunto mafiosa del partito dell'Udeur (o anche Udc direi, entrambi tra l'altro anche cattolici).

Di conseguenza se tale atteggiamento è mafioso allora si può anche supporre che colui che se ne fa portatore sia o rappresententi in qualche modo la cultura mafiosa. Di qui si può anche dedurre, come ho detto spesso, che in Italia ormai la mafia è parte integrante del sistema di potere e controllo dello stato, anche se ciò può non essere vero, in quanto non provato o in nessun modo imputabile a BArbato nel caso specifico, se non in relazione al gesto di cui è stato protagonista. D'altra parte il voto di scambio (non mi riferisco solo alla partitocrazia estesa a tutti gli schieramenti) per cui sono indagati Mastella e signora o i cinque anni di galera inflitti a Cuffaro e le miriadi di indagini che si svolgono tra tante difficoltà altro non sono che i sintomi di questo sistema corrotto.

Ebbene oggi ho una nuova conferma di queste sinistrose teorie del complotto nell' intervista a Joe Pistone, l'infiltrato Fbi del mitico film Donnie Brasco, in cui si dice che:

"Ai processi dalla gabbia molti killer del clan, suoi ex amici, gli fecero il segno della pistola con la mano, puntandogli l'indice contro e mimando il suono dello sparo."

E dove inoltre sottolinea che:

"[...] fatica a immaginarsi una lotta antimafia con speranze di vincere in Italia. Si rende conto che oggi da noi la mafia è ancora più potente di quella che lui ha conosciuto ai tempi in cui era Donnie Brasco quando i clan americani avevano agganci politici e controllavano oltre alla droga anche i trasporti, il business dei rifiuti e l'edilizia, tutte le ramificazioni che hanno continuato a coltivare e rafforzare qui. I boss italiani sono titolari di imprese, molti capizona hanno la laurea, i loro profili sono molto alti. È quasi sconvolto da questa ferocia borghese delle organizzazioni italiane. "Sai, i mafiosi americani sono gangster, sono considerati gangster e loro stessi si vedono come tali: partono dalla strada, come criminali comuni, e poi salgono i gradini dell'organizzazione. Solo nei classici del cinema li vedi fare la parte del businessman. Si sentono fuori dalla società 'normale', una casta a parte. Qui invece so che ci sono dottori e avvocati che ne fanno parte".

Tutti sanno che la mafia controlla il territorio e di conseguenza i voti, tutti sanno anche che per vincere le elezioni bisogna scendere a compromessi con la mafia ed i mafiosi (tutti si ricordano l'assegnazione del 100% dei seggi della regione Sicilia a Forza Italia), meglio ancora essere mafiosi tout-court. Dalla seconda guerra mondiale in poi è sempre stato così in Italia ed in molti casi (Andreotti, Dell'Utri, Cuffaro...) ciò è stato anche comprovato.

In aggiunta ieri nella puntata di Annozero in cui si è mostrato il datato, ma preveggente documentario "La Mafia è Bianca", tra urla e litigi persino il signor Alemanno, forse per cavalcare l'onda critica della trasmissione e quindi assecondare i pensieri dei votanti telespettatori, in un suicidio retorico di rara ingenua lucidità ha affermato che oggi in Italia, la mafia è più forte di prima e che lo sarà ancora di più e che quindi l'allerta deve essere costantemente alta.

Invece di annuire a tale castroneria (castroneria non di contenuto naturalmente, egli afferma una sacrosanta verità) noi umilmente ci chiediamo: ma il compito del signor Alemanno, in quanto deputato del parlamento e pubblico ufficiale, non è quello di combattere la mafia? La sua non è un'ammissione di personale colpevolezza e fallimento della battaglia contro la mafia? Non ci starà mica dicendo, il signor Alemanno, che lo stato sta perdendo la battaglia contro la mafia?

Perchè allora in questo caso, visto che in parlamento ci siede lui e non io, mi chiedo se le responsabilità di quest'annunciata sconfitta siano più mie o sue e, nel caso la risposta sia istintivamente ovvia, mi chiedo se tale personaggio debba ancora sedere al proprio posto, non essendo stato ancora in grado di assolvere le proprie funzioni ed anzi avendo (come da lui stesso ammesso) terribilmente peggiorato la situazione.

Personalmente devo ammettere di avere delle aspettative molto negative sul futuro della nostra nazione e non credo che vincere i mondiali di calcio serva più a nulla a questo punto della storia.

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