
nella foto: un tipico hooligan ubriaco inglese, il principino Harry
Si parla spesso di abuso di alcol ed è evidente che un problema c'è, sia in Europa che altrove. All'inizio pensavo romanticamente, come molti, che il proibizionismo, o una forma morbida di esso, fosse inutile ed anzi controproducente. Purtroppo però più leggo e più mi convinco che forse chiudere un poco i rubinetti (e lo si può fare in molti modi, controllando i prezzi ad esempio), almeno qui (in Finlandia), sia la soluzione più adatta. Considerando che ogni cultura ha le sue peculiarità e che quindi una misura universale non esiste, mi viene il dubbio che molti giovani bevano perchè letteralmente non hanno nient'altro da fare. Qui ad esempio il buio o la depressione non c'entrano, se non solo perchè impediscono lo svolgimento di attività più sane.
Poi certo, ubriachi non si guida, ma ci si uccide lo stesso bevendo fino a stare male. Il tanto celebrato welfare qui non fa altro che alimentare il desiderio di intossicazione di chi ne usufruisce. Oratori non ce ne sono. Lavoro minorile neanche che, se non di sfruttamento, credo possa solo educare. In passato però non era così: non sarà che invece di doversi sfogare il week-end dopo una dura settimana di lavoro, il problema sia invece l'opposto, ovvero che non aver bisogno di far niente sia deleterio? Io una risposta ancora non ce l'ho, ma certo la proibizione di sostanze meno pericolose dell'alcol, anche in senso sociale e non solo medico (tipo la cannabis per intenderci), non aiuta di sicuro.

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