Tuesday, September 19, 2006

A chi di dovere

Riassumiamo:


Guido Rossi riceve il mandato di commissario straordinario alla Figc per risanare il calcio italiano attraverso una riforma dovuta alle tanto conclamate regole generali. Poi lo stesso Rossi, dopo le dimissioni di Provera, viene eletto presidente della Telecom.

Le due cariche divengono naturalmente insostenibili e il rifiuto alla Telecom o le dimissioni dalla Figc sono piu' che dovute.

Da una parte capisco il signor Rossi, piu' propenso alla presidenza Telecom che ad adempiere il difficilissimo compito di risanare il calcio italiano, patria dei peggiori inghippi e delle malefatte piu' palesi. Tra l'altro tutte le aziende pubbliche o ex-pubbliche italiane altro non sono che miniere d'oro in mano a un'oligarchia di latifondisti, quindi, non e' da biasimare.
Inoltre il nostro salvatore nonche' uomo giusto, ci fa sapere che si mette da parte perche' il mondo del calcio e' troppo lercio e laido e lui e' un uomo di etica profonda che non si vuole abbassare alle nefandezze del cuoio nostrano.

Ma una domanda semplice semplice voglio pormi e voglio porvi: siamo sicuri che il signor Rossi si sarebbe dimesso quand'anche non fosse stato eletto come presidente Telecom? Voglio dire, non e' che gli e' stato offerto di meglio e si e' buttato nella nuova avventura lavandosi le mani della precedente responsabilita' che si era preso e spacciandosi da paladino della morale e dell'onesta'?

Infine un consiglio a tutti: guardiamoci bene da questi che si atteggiano a signori, perche' le inculate sono sempre dietro l'angolo e il culo ce lo dobbiamo parare anche dai Rossi, Provera o Moratti che siano.

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