Dopo alcune delusioni cinematorafiche (leggi Crash, non il suo di Cronenberg, ma l'ultimo anonimo omonimo) finalmente un film che val bene un post.
A history of violence, checche' ne dicano gli esperti critici che esaltano l'introspezione antropologica del regista, e' un western vero e proprio e a me, amante di Sergio Leone, non poteva che sorprendere positivamente.
Tipico dei western, il film finisce cosi' come era iniziato: la vita normale di un quasi sconosciuto viene disturbata da eventi straordinari e violenti, e attraverso un climax di violenza inaudita, il nostro last man standing alla Clint Eastwood in The outlaw Josey Wales riesce a guadagnarsi la liberta' che aveva temporaneamente riposto in un cassetto a causa di un regolamento di conti e di una vendetta dovuta.
Tipico dei western e' anche il protagonista, dal volto segnato come un cowboy e silenzioso nei modi come un saggio cherokee (Viggo Mortensen), tra l'altro il regista stesso non si risparmia in primi piani: come non ricordare in questo senso il buon Charles Bronson, in arte Harmonica?
Emozionante l'inizio, in cui l'estrema violenza di due sconosciuti assassini viene traumaticamente affiancata alla perfezione di una cittadina figlia del sogno americano, una cittadina talmente perfetta che ricorda Happy days, completa di bulli adolescenti con giacche da college che passano il tempo a sbeffeggiare innocenti giovincelli coi riccioli rossi alla Ricky Cunningham.
La storia vera e propria inizia quando il male estremo dei due assassini di passaggio, capaci di uccidere anche una bambina, incontrano la perfezione della tranquilla cittadina e nel film si intrecciano piu' generi, dal noir al thriller passando per il drammatico e, naturalmente, il western.
Naturalmente alla fine giustizia sara' fatta e il sogno americano sara' risparmiato, l'eroe solitario riuscira' a sopraffare il male e finalmente tutti vivranno felici e contenti, nell'indifferenza generale.
Della serie: da qualche anno a questa parte il cinema americano ha ritrovato la sua verve spocchiosa e un po' autoritaria, ma che tanto ci mancava e che consideriamo ormai classica.
Guardatelo, e ditemi se sbaglio, molto di piu' ci sarebbe da dire, ma di piu' non si deve rivelare.
Friday, June 02, 2006
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